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Italiani, disdette record sulle vacanze. Cosa sta accadendo

Published by
Riccardo Magliano

Con le spese sempre più alte per la vita quotidiana e la preoccupazione per la guerra in Ucraina gli italiani non vogliono andare in vacanza. Disdette record delle prenotazioni del 2022.

Per gli italiani non è proprio il momento di festeggiare con vacanze costose. Gli effetti della guerra in Ucraina, con l’aumento dei prezzi dell’energia e la conseguente inflazione hanno reso impossibile per molti concedersi anche solo pochi giorni di vacanza. Per gli esperti del settore turistico e Confcommercio è già crisi a partire dalle vacanze di Pasqua. Sono molte le vacanze già prenotate per il weekend di Pasqua che sono state cancellate, e per il futuro si teme per le vacanze estive. Dalle parole di Carlo Sangalli di Confturismo Confcommercio, gli italiani hanno tirato il freno su due settori di spesa in particolare: turismo e cultura.

Il settore turistico, già messo a dura prova nel 2020 dall’esplosione e dal periodo più nero della pandemia di Covid-19, non ha visto rientrare pienamente a regime gli affari nel 2021. Ancora 22 milioni di vacanzieri continuavano a mancare rispetto al 2019 e il 2022 si prospetta il terzo anno di fila di crisi. Già nel periodo di Pasqua il nervosismo per la guerra in Ucraina e l’aumento esponenziale delle spese per la vita di tutti i giorni ha portato gli italiani a disdire molte delle vacanze già prenotate, preferendo restare a casa e conservare i propri risparmi in previsione di tempi migliori. Delle persone intervistate per lo studio condotto da Confcommercio sono solo 8 milioni gli italiani intenzionati a concedersi una vacanza nel periodo di Pasqua e solo 4 milioni hanno effettivamente prenotato.

La criticità della situazione si sente anche dalla scelta delle destinazioni. Solo il 6% dei vacanzieri ha deciso di andare all’estero, contro il 13% del 2019. Aumentano le vacanze nelle seconde case, scelta condivisa da circa il 50% degli intervistati dallo studio, mentre nel 2019 era solo il 40%. Il restante 50% sceglierà una struttura turistico-ricettiva. In generale c’è la tendenza a spendere più o meno quanto l’anno scorso. 4 intervistati su 10 pensano di spendere un simile ammontare di denaro per la vacanza, mentre 2 su 10 pensano di andare a risparmio, cercando destinazioni e tipologie di vacanze che permettano di spendere dal 10% al 25% in meno rispetto alle vacanze del 2021.

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