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Superbonus, ora si rischia il disastro: imprese fallite e cittadini senza garanzie

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Gianluca Merla

Arriva l’allarme dall’Associazione amministratori. Previsto lo stop dell’80% degli interventi con il Superbonus e numerosi fallimenti di imprese. Ecco cosa succede.

(Ansa/Str/Torino)

Dopo un primo momento in cui si era sperato nell’allarme passato, tornano le polemiche sul Superbonus 110%. Questa volta a lanciare l’allarme è l’Associazione amministratori condomino, secondo cui potremo assistere allo stop dell’80% degli interventi in corso.

Non sono bastati, infatti, gli interventi da parte del Governo e ora si rischia un tracollo da cui uscire sarà estremamente complicato. Mancanza di liquidità, paralisi del settore edile, interventi bloccati e imprese fallite. Sono questi gli scenari che aleggiano tra coloro che chiedono scelte più incisive.

Superbonus, ecco cosa si rischia

Una situazione disastrosa quella disegnata da numerose associazioni e addetti ai lavori. Tra le proteste e le preoccupazioni di chi vorrebbe scelte più incisive da parte del Governo si assiste all’esito disastroso che potrebbe mettere fine definitivamente al Superbonus 110%.

Secondo Giuseppe Bica, presidente dell’Associazione nazional-europea amministratori d’immobili, lo scenario è estremamente preoccupante. Secondo Bica, infatti “A pagare il conto più salato saranno tantissimi italiani – riferisce all’Adnkronos – Se non arriveranno i fondi del Superbonus, a fallire saranno le aziende, gli stessi condomini e buona parte del Paese”.

Ad essere sul banco d’imputazione è l’articolo 26 del decreto Sostegni/ter che, sempre secondo Bica “invece di contrastare frodi e ruberie, ha fermato la macchina del Superbonus”. Quello a cui si potrebbe assistere, infatti, è un definitivo blocco dei cantieri a causa della mancanza di liquidità.

(Ansa/Ciro Fusco/Napoli)

Circa l’80% degli interventi ad oggi in corso, ricorda Bica, rischiano di bloccarsi in maniera definitiva, mettendo in profonda crisi l’industria edile del nostro Paese. Un effetto domino che potrebbe portare le banche a finanziare solo le grandi opere, mettendo da parte i cantieri meno remunerativi.

La richiesta rivolta alla politica da parte dei Anammi è quella, dunque, di ascoltare le indicazioni di addetti ai lavori. Secondo Bica, infatti, si sarebbe dovuto ascoltare maggiormente gli allarmi riguardo l’eccesso di burocrazia: “Contro chi si comporta in modo illecito – riferisce all’Adnkronos – servono regole chiare e semplici, controlli mirati ma non soffocanti. Bastonare chi lavora o vuole ricorrere al Superbonus è iniquo e controproducente”.

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