Visite specialistiche e analisi mediche senza pagare, come puoi ottenerle

Il ticket sanitario è un importo pagato per contribuire al Servizio Sanitario Nazionale, ma in particolari condizioni è possibile richiedere l’esenzione dal pagamento dello stesso.

Il ticket sanitario è un importo che tutti i cittadini italiani pagano a supporto delle spese del SSN, ovvero il Servizio Sanitario Nazionale. Il costo del ticket varia in base alle prestazioni e può variare anche in base alla Regione nel quale viene emesso.

Il pagamento del ticket sanitario è necessario per acquistare i farmaci necessari, nonché per ricevere prestazioni mediche specialistiche come visite, analisi ed esami; inoltre può essere richiesto anche per specifiche cure termali a scopo curativo se in possesso di determinata certificazione di patologie compatibili con il servizio.

Il pagamento del ticket è obbligatorio, però esiste una sola eccezione nella quale si può richiedere l’esenzione per il pagamento del ticket. Possono richiedere l’esenzione tutti i disoccupati ed i familiari a carico, appartenenti allo stesso nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro.

Il limite può eccezionalmente essere incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza di un coniuge, aggiungendo ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico. Chi rientra in questi limiti reddituali ha diritto all’esenzione del ticket sanitario per visite ed esami specialistici. Il codice relativo a questo tipo di esenzione sanitaria è l’E02.

Esenzione ticket: chi può richiederla e come

Il Ministero della Salute specifica che, ai fini del riconoscimento del diritto all’esenzione, per disoccupato s’intende il soggetto che per diversi motivi (come licenziamento, dimissioni, cessazione di un rapporto a tempo determinato) abbia cessato il rapporto lavorativo dipendente e sia iscritto al centro per l’impiego in attesa di nuova occupazione.

Non può essere considerato disoccupato il cittadino che non ha mai svolto attività lavorative o che ha cessato un’attività di lavoro autonoma; e ancora non è considerato disoccupato il soggetto che si trova in cassa integrazione guadagni, sia essa ordinaria che straordinaria. Invece i lavoratori in mobilità vengono equiparati ai disoccupati.

Le false dichiarazioni vengono punite per legge: entro quattro o cinque anni dalla presentazione della domanda, potrebbero arrivare degli accertamenti da parte della Guardia di Finanza o direttamente dalla Asl di competenza.

Per fare richiesta di esenzione è necessario prima contattare il proprio medico di base. Dopodiché la domanda va presentata all’ASL di competenza insieme a tutte le autocertificazioni del caso. Inoltre vanno compilati altri moduli che possono variare da Regione a Regione.

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