Gas, ora Putin può metterci davvero alle corde

Aumentano le difficoltà per quanto riguarda l’energia e il gas a seguito dell’invasione della Russia in Ucraina. Ecco cosa potrebbe succedere in Europa, Putin è pronto a prendere una decisione molto importante.

Da parte della Russia e di Gazprom è arrivato la cessazione da parte dell’utilizzo del gasdotto Yamal-Europe (gasdotto chiave che trasporta circa 33 miliardi di metri cubi di gas, ovvero un sesto delle esportazioni russe all’Europa), che porta le forniture attraverso la Polonia.

ANSA

Una situazione, questa, che fa già parlare di guerra del gas. La decisione dei russi è in risposte alle sanzioni europee e dopo la decisione della Finlandia di aderire alla Nato si prospetta anche uno stop delle forniture a Helsinki.

Il portavoce di Gazprom, Sergei Kupriyanov, in un comunicato ha spiegato. “C’è il divieto di utilizzare il gasdotto di proprietà di Europol Gaz per il trasporto di gas russo attraverso la Polonia”. La Russia, infatti, ha sanzionato e bloccato 31 aziende, quelle non sanzionate potrebbero subentrare nei contratti a quelle interdette. Inoltre, la Russia potrebbe spedire il gas direttamente in Germania attraverso il Nord Stream che passa sotto il Mar Baltico.

Il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck in un conferenza stampa a Berlino ha ammesso. “Dico che la situazione sta peggiorando, l’energia è usata come arma in diversi modi”. 

Sarà reso pubblico la prossima settimana, in Commissione europea, il piano che ha l’obiettivo di sganciarsi dalla stretta russa per la transizione energetica denominata  RePowerEu. L’argomento sarà approfondito nel summit straordinario dei leader europei di fine maggio.

Il portavoce della Commissione europea, Tim McPhie ha ammesso: “La Banca centrale russa è soggetta a sanzioni da parte dell’Unione Europea, la nostra posizione non cambia. Modificare il metodo di pagamento del gas in rubli è una violazione delle sanzioni. Continueremo il dialogo con gli Stati membri per spiegare la situazione e le linee guida”.

Purtroppo le previsioni sono abbastanza pessime: fino al 2024-2025 resterà elevato il prezzo dell’energia. L’obiettivo dei governi è riempire quanto più possibile gli stock in vista dell’inverno. La speranza è che al più presto tutto possa risolversi in modo tale che i cittadini non vadano incontro a nuovi rincari

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