Con una mossa quasi attesa, Putin taglia il gas all’Italia. Dai prossimi mesi potrebbero già iniziare i primi sacrifici
Alla fine è arrivata la notizia che in molti aspettavano e temevano: Putin taglia il gas all’Italia. Dopo il sesto pacchetto di sanzioni da parte dell’Europa è arrivata la scelta da parte della Russia di diminuire l’esportazione del loro gas in Italia. Una decisione che porterà ad una riduzione sostanziale delle forniture di gas nel nostro Paese.
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L’Italia potrebbe quindi affrontare dei momenti piuttosto difficili a causa della decisione da parte della Russia. Famiglie e imprese, infatti, potrebbero dover subire parte del taglio, a causa di rincari e, soprattutto, razionamenti di energia. Ma ecco cosa potrebbe succedere.
Putin taglia il Gas all’Italia: ecco cosa succederà
Mentre Draghi, Scholtz e Macron volano in Ucraina per parlare con Zelensky, Putin taglia il Gas all’Italia e riduce le sue esportazioni. L’Italia, infatti, acquista gran parte del gas necessario al suo fabbisogno giornaliero per utilizzi civili e industriali. Va da sé che un taglio importante alle forniture provocherebbe danni difficilmente sostenibili.
Si affacciano già le prime ipotesi che vedono politiche di austerity per prevenire un consumo eccessivo di gas: cambio delle lampadine in casa, lampioni della luce spenti già a mezzanotte, fabbriche funzionanti ad orari alterni e termosifoni accesi solo per pochissime ore al giorno.
L’interruzione delle forniture di gas anticipatamente all’azione dell’Italia, che sta procedendo nel riempimento dei suoi stoccaggi, potrebbe provocare danni molto seri a tutto l’apparato civile e industriale. Se qualche settimana fa il prezzo sulla Borsa Ttf di Amsterdam era di 80 euro a Megawattora, oggi è salito a 122€, tanto da costringere l’esecutivo e pensare ad un intervento di circa 7 miliardi di euro.
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Ma la situazione non si aggiusterebbe comunque. Essendo la Russia una dittatura, Putin ha la facoltà di tagliare il gas a suo piacimento. Una vera e propria arma che si rifletterà sull’aumento dei costi dell’energia e di tutti i beni legati a produzione, distribuzione e acquisto.
Come già detto, l’obiettivo dell’Italia è quello di riempire gli stoccaggi entro novembre almeno fino al 90%. Tuttavia, ad oggi siamo al 52% e con il taglio delle forniture questo sembra essere, almeno per ora, un obiettivo molto difficile da raggiungere.