Gas, corsa contro il tempo per non chiudere i riscaldamenti a dicembre

La crisi del gas sembra ormai alle porte in Italia e il Governo sta pensando a tutte le misure straordinarie da adottare per non rimanere a secco il prossimo inverno.

Tra un paio di giorni il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani deciderà il da farsi sulla situazione energetica italiana.

Intanto anche Eni ha fatto le sue valutazioni e l’amministratore delegato Claudio Descalzi ha sottolineato l’importanza di arrivare a riempire almeno l’80% delle scorte di gas per l’inverno, al momento piene a meno del 50%.

 

Ad oggi si riesce a coprire la domanda giornaliera di gas, ma con il dimezzare delle forniture di Gazprom il rischio si palesa una volta arrivato il freddo, che rischia di lasciare senza riscaldamenti e luce tutta Italia.

La soluzione più efficace, quella su cui punta il Ministro Cingolani, è recuperare quanto più gas possibile da altri giacimenti, primi tra tutti quelli in Algeria.

Corsa al gas: la strigliata di Cingolani ai rallentamenti di stoccaggio

Dunque si cerca di concludere l’accordo tra Eni e l’algerina Sonatrach per 3 miliardi di metri cubi di gas per il 2022, una quantità in aumento a 9 miliardi entro il 2024. Intanto quest’anno mancano ancora all’appello 7 miliardi di metri cubi di gas.

Per questo potrebbero diventare operativi i piani di riserva già pensati dal Governo ma non ancora ufficializzati. Non scatterà lo stato di emergenza, dato il tempestivo intervento di Cingolani che allo scoppio della guerra si è assicurato l’autorità di dare il via ai razionamenti, se necessari.

Oltre ai razionamenti, tra le altre proposte quella di sostituire le centrali a gas con quella a carbone per la produzione di elettricità. Il Ministro ha ribadito che al momento non c’è emergenza ma ha riunito tutte le società incaricate (tra cui Eni, Enel ed Edison) allo stoccaggio che si muovono a rilento nonostante gli incentivi elargiti dal Governo.

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