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Mettersi in salvo con 41 anni di contributi: la svolta sulle Pensioni potrebbe essere vicina

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Riccardo Magliano

In vista della scadenza delle possibilità di redigere una legge previdenziale che possa superare Quota 102, la Lega torna alla carica. L’ex sottosegretario Durigon spiega la proposta del partito.

La scadenza entro cui sarà possibile presentare una riforma delle pensioni che superi Quota 102 è stabilita. La riforma deve essere inserita nella Legge di Stabilità 2022. In caso contrario ci sarà un ritorno automatico alla precedente legge previdenziale: la legge Fornero. In questo ambito, la Lega presenta il suo appoggio alla già discussa Quota 41.

Quota 41 è una delle molte proposte già presentate sul tavolo delle trattative tra il Governo Draghi e le varie forze politiche e sindacali in merito alla riforma delle pensioni. La misura, che continua ad essere proposta dai sindacati dall’anno scorso, trova l’appoggio della Lega, che illustra il perché di tale appoggio. La proposta prevede una forma di pensionamento anticipato con 41 anni di contributi, senza un limite minimo di età anagrafica come invece riporta la legge Fornero.

Secondo l’attuale legge pensionistica italiana, l’età minima per un lavoratore per poter accedere alla pensione di vecchiaia è di 67 anni, con almento 20 anni di contributi versati all’INPS. Quota 41 si propone di mandare in pensione i lavoratori con 41 anni di contirbuti a prescindere dalla loro età. Una proposta molto apprezzata dai sindacati e dalla Lega, ma invisa al Governo. L’esecutivo Draghi, infatti, appoggiato dall’Unione Europea, che ne condivide la posizione, considera la misura troppo dispendiosa per denaro e risorse per le casse dello Stato. Il problema, secondo gli oppositori, sarebbe il bacino di lavoratori che ancora andrebbero in pensione utilizzando, anche solo in parte, il calcolo retributivo, molto più oneroso per lo Stato rispetto a quello contributivo.

A queste critiche, l’ex sottosegretario della Lega, Claudio Durigon, risponde che in realtà il bacino di utenti appena citato si sta sempre più riducendo, per ovvie ragioni anagrafiche. Secondo la Lega ci sono i presupposti per inserire Quota 41 nel sistema pensionistico italiano senza che le finanze dello Stato ne risentano. Durigon incalza dicendo che il suo gruppo continuerà a lottare in Parlamento per far approvare questa riforma, nonostante il parere contrario dell’UE. Riguardo le altre proposte sul tavolo, Durigon riconosce che sono praticabili, riferendosi in particolare alla proposta dell’INPS di inserire il pagamento scaglionato della pensione. Tuttavia si tratta, a parere del sottosegretario, di proposte che comportano un danno economico considerevole, e per questo non sono d’accordo.

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