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6200 euro l’anno: ecco il massimo che puoi ottenere dallo Stato se in difficoltà estrema

Published by
Riccardo Magliano

Lo Stato italiano ha una legge apposita per la tutela delle persone con disabilità. Si tratta della legge 104, che porta ai tutelati una serie di bonus, sgravi fiscali, e aiuti di ogni tipo che possono portare fino a una somma massima di 6.200 euro.

Sono considerati cittadini in difficoltà estrema. Con questo termine si indicano i cittadini italiani con disabilità talmente gravi da non essere autosufficienti. Per questi casi lo Stato prevede una serie di aiuti che possono portare a cifre piuttosto alte, fino a un massimo di 6.200 euro.

Sono molti gli aiuti dello Stato per queste persone. Si parte dall’assegno di accompagnamento per persone autosufficienti, uno dei primi assegni dedicati alle persone in difficoltà. Questo assegno viene riconosciuto a persone non autosufficienti, non in grado di provvedere a se stessi neanche nelle più banali azioni quotidiane. L’immunità di accompagnamento è prevista per le persone mutilate o invalide totali per cui è riconosciuta l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o la capacità di compiere gli atti quotidiani della vita. L’indennità di accompagnamento è di importo variabile ed è compatibile con lo svolgimento di una attività lavorativa, sia dipendente che autonoma.

Un altro importante aiuto per i disabili totali, in questo caso pensionati, è il contributo di supporto e assistenza a pensionati non autosufficienti. A questo possono accedere gli iscritti alla Gestione di Assistenza Magistrale. Si tratta di un contributo economico che spetta ai pensionati con totale inabilità a qualsiasi attività lavorativa riconosciuta da apposite commissioni mediche. L’importo varia tra 1.550 e 6.200 euro, che si riduce della metà per le persone non autosufficienti che abitano presso strutture specializzate.

Le persone non autosufficienti hanno anche diritto a un servizio di assistenza domiciliare. In particolare:

  • Un contributo economico (prestazione prevalente) come rimborso spesa sostenuta per l’assistente domiciliare assunto con contratto di lavoro domestico;
  • Servizi di assistenza alla persona erogati dagli ambiti territoriali o da enti convenzionati dall’Istituto, previa accettazione del piano socio-assistenziale.

Se la persona non autosufficiente risiede in una zona in cui non è presente nessun organismo convenzionato atto a garantire assistenza domiciliare, la persona ha diritto ad un aumento del 10% sull’importo della prestazione prevalente.

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