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Economia

Italia, taglio dei consumi di energia per aiutare la Germania. E Mario Draghi non ha fiatato

Published by
Riccardo Magliano

Il taglio dei consumi richiesto dell’Unione Europea è stato accolto piuttosto bene dal Governo italiano. Eppure, andando a guardare con attenzione l’accordo, ci si accorge che qualcosa non va. A beneficiare dell’accordo è quasi soltanto la Germania.

L’adesione ad occhi chiusi di Mario Draghi alla decisione della Commissione Europea non ha colto nessuno di sorpresa. Il premier dimissionario del Governo italiano non ha mai nascosto di approvare al 100% le scelte politiche di Bruxelles. Questo accordo sul risparmio energetico, tuttavia, potrebbe essere stato un passo falso. Anche perché la domanda sorge spontanea: perché aiutare una nazione che ha dimostrato di non credere nell’Unione Europea?

Ci stiamo chiaramente riferendo alla Germania. Uno dei paesi europei che più di tutti ha sofferto dalle minacce della Russia di chiudere i rubinetti di gas esportato in Europa. La Germania è, infatti, quasi del tutto dipendente da quel gas per il proprio fabbisogno energetico e già un blocco di poche settimane aveva mandato il paese completamente nel panico, pronti a prendere misure di emergenza pur di arginare la perdita di energia.

Il piano proposto dall’Europa per scongiurare una futura interruzione totale delle esportazioni russe di gas naturale è di proporre un taglio dei consumi dell’energia del 15% a tutti i paesi membri dell’Unione. Il taglio potrebbe, in un secondo momento e sotto decisione del Consiglio Europeo, diventare obbligatorio. Il piano ha avuto non pochi problemi a passare per via dei molti pareri contrari, in particolare di paesi come Francia, Spagna, Portogallo, Polonia, Grecia e Ungheria. Alla fine il piano è passato dopo una dura discussione in seno al Parlamento Europeo e una serie di emendamenti con il solo parere contrario dell’Ungheria. Uno di questi emendamenti prevede l’esenzione dall’obbligo sul taglio energetico per i paesi che non sono collegati ai gasdotti principali. Quindi Spagna, Portogallo, Malta, Cipro e Irlanda.

La critica che viene fatto a questo piano, inviso a molti capi di stato, è che serva unicamente ad aiutare la Germania, che riceve solidarietà senza alcuna contropartita. La decisione è rimasta particolarmente indigesta a Spagna e Grecia, che per prime si sono viste mancare la solidarietà europea durante la crisi dei debiti. Dei paesi del Mediterraneo, l’Italia è l’unico paese che aveva accettato la proposta della Commissione Europea senza alcuna discussione.

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