Aumento delle pensioni minime e pensioni per le mamme: tutte le promesse del Centrodestra

Con il Governo Draghi caduto e le elezioni ormai fissate al 25 settembre, parte la campagna elettorale. La coalizione di Centrodestra punta sulle pensioni, su Quota 41 e la “pensione per le mamme”. Ecco tutte le promesse.

La coalizione di Centrodestra formata dai tre pariti Forza Italia, guidata da Silvio Berlusconi, Lega, di Matteo Salvini, e Fratelli d’Italia, di Giorgia Meloni, comincia ad impostare la propria campagna elettorale in vista del 25 settembre. Per i tre partiti di centrodestra le pensioni sono al centro della propria proposta elettorale.

Uno dei nodi più complessi e discussi che il Governo Draghi non è riuscito a sbrogliare è quello della riforma delle pensioni. Per tutta la sua carica, Mario Draghi ha continuato a discutere con i sindacati e le varie forze politiche per trovare un compromesso di riforma del sistema pensionistico che potesse sostituire Quota 102 senza un ritorno prepotente della Legge Fornero. Considerando il fallimento di Draghi su questo campo, il Centrodestra ha deciso di ripartire da qui.

Il primo colpo è stato dato da Silvio Berlusconi, che nelle settimane scorse ha annunciato che il suo programma prevede un aumento delle pensioni a un minimo di 1.000 euro al mese. Una proposta che gli è subito stato contestata dal Governatore della Campania Vincenzo de Luca, ma che, secondo le analisi, non è poi così campata in aria. La Lega rilancia con quella che, fin dal principio, è stata la sua linea guida principale per le pensioni: Quota 41. Si tratterebbe di una riforma che permetterebbe la pensione di vecchiaia a tutti coloro che abbiano raggiunto i 41 anni di contributi versati, a prescindere dall’età anagrafica. La proposta era stata più volte bocciata dall’INPS in quanto troppo dispendiosa per lo Stato, ma Salvini ha già promesso che questo punto sarà al centro del suo programma politico per le amministrative, assieme alla pace fiscale.

Al piano di Salvini di introdurre Quota 41 si accoda anche Giorgia Meloni. Questo era già all’interno del programma di Fratelli d’Italia per le elezioni del 2018, quindi non è proprio una sorpresa che il centrodestra si troverà d’accordo su questo punto. Il problema più grande da sciogliere per l’introduzione di Quota 41 è, ancora una volta, il costo. Secondo l’INPS l’introduzione di questa nuova misura strutturale costerebbe allo Stato italiano 4 miliardi di euro nel primo anno di messa in pratica, per arrivare a 9 miliardi alla fine del decennio. Puntare al nodo delle pensioni è per il centrodestra una strategia politica fondamentale. In Italia ci sono 16 milioni di pensionati, un terzo dei quali prendono una pensione inferiore ai 1.000 euro al mese. Riuscire a convincere questa parte di popolazione garantirebbe al centrodestra moltissimi voti in vista delle politiche di settembre.

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