Reddito di Cittadinanza, perché ora sarà più facile perderlo

Con l’aggiornamento delle nuove regole, ora perdere il Reddito di Cittadinanza sarà molto più facile. Ecco perché

Il Reddito di cittadinanza è un sussidio statale fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle. Molto criticato da numerose forze politiche (come Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Italia Viva), il sostegno economico ha attirato simpatie e pesanti critiche anche dalla società civile.

ANSA/TINO ROMANO

Nonostante sia stato effettivamente molto utile, soprattutto per le famiglie che versavano in povertà assoluta e durante il lockdown, il sussidio è stato anche oggetto di truffe milionarie ai danni dello Stato. Proprio per questo, ci sono nuover egole che cambiano alcune cose. Ecco, quindi, perché sarà più facile perdere il Reddito di Cittadinanza.

Ecco perché sarà più facile perdere il Reddito di Cittadinanza

Il Reddito di Cittadinanza è un sussidio statale e cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle. Dopo alcuni anni dalla sua approvazione, è stato modificato in alcune sue parti. Ecco, quindi, perché sarà più facile perdere il Reddito di Cittadinanza.

Per avere il Reddito di Cittadinanza è necessario avere un Isee non superiore ai 9.360€, oltre ad aver un valore patrimoniale immobiliare non superiore a 30.000€ e mobiliare non superiore a 6.000€ (per single). È inoltre necessario non avere autoveicoli immatricolati per la prima volta entro i 6 mesi antecedenti la richiesta, o atri veicoli la cui cilindrata sia superiore a 1.600cc e motoveicoli con cilindrata superiore a 250cc.

Inoltre, una delle regole necessarie per poter continuare a ricevere il sussidio è quella secondo cui è obbligatorio accettare un’offerta di lavoro con retribuzione superiore a 858€. Nel caso in cui, infatti, il beneficiario del Reddito decida di rifiutare tale offerta, la ricezione del bonus terminerà immediatamente.

Ansa, Napoli, Ciro Fusco

Con le nuove regole, sarà più facile perdere il Reddito di Cittadinanza. Queste, infatti, prevedono la cancellazione dell’erogazione economica nel caso in cui il cittadino dovesse rifiutare l’offerta di lavoro arrivata da un privato (dunque non solo dal settore pubblico).

Quindi saranno anche i datori di lavoro privati a poter presentare proposte di lavoro. Nel caso in cui il cittadino rifiuti due volte l’offerta, ci sarà l’obbligo di accettazione della terza e ultima proposta lavorativa. La prima offerta dovrà essere a tempo indeterminato e a meno di 80 chilometri dalla residenza; dalla seconda offerta in poi, questa potrà essere su tutto il territorio nazionale.

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