Tassa sul traffico, la novità che presto potrebbe sconvolgere le nostre abitudini

Una nuova tassa che sta prendendo molto piede tra le città anglofone. Dopo Londra, anche New York introduce la tassa sul traffico e sembra sia solo questione di tempo prima che arrivi anche nell’Europa continentale e in Italia.

La London Congestion Charge, la tassa sul traffico congestionato, esiste a Londra fin dal lontano 2003. In questi giorni anche la città di New York ha deciso di implementare questa tassa nella sua amministrazione. Una cosa che può sembrare ovvia, visto che New York City ha fama di essere la città con il traffico maggiormente congestionato di tutto il territorio degli Stati Uniti.

La tassa sul traffico a New York si baserebbe su quella già in vigore a Londra. Nella capitale inglese è prevista una multa di 15 sterline al giorno per ogni veicolo interessato che viaggi nella zona a pagamento tra le ore 7:00 e le ore 22:00. Il pagamento della tassa permette ai cittadini di entrare e uscire a piacimento dalla zona a pagamento, il centro città, quante volte si desidera. Il pedaggio può essere pagato in anticipo oppure entro la mezzanotte del giorno in cui si viaggia.

A New York la situazione sarebbe esattamente la stessa. Sarà segnata una zona rossa all’interno della città in cui potranno accedere con un veicolo soltato i cittadini che pagato la tassa, il cui importo sarà compreso tra 9 e 23 dollari nell’ora di punta e 5 dollari nelle ore notturne. La tassa sul traffico è stata approvata come segnale chiaro nella lotta contro l’inquinamento. L’impiego di questa tassa e lo sforzo della città di limitare il traffico in alcune zone è dovuto alla volontà di dare il proprio contributo per abbassare il livello di inquinamento e combattere il cambiamento climatico indotto dall’uomo.

L’iniziativa della città di New York era già stata discussa nel 2019. La tassa era approvata e pronta per essere messa in pratica all’inizio del 2021, ma bloccata per l’opposizione dell’amministrazione Trump. L’ex presidente degli Stati Uniti, notoriamente poco attento alle questioni ambientali, ha bloccato l’iter di approvazione della tassa. Questa sarà quindi messa in pratica a partire dal 2023 con le specifiche citate.

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