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Pensioni, brutta sorpresa a Settembre, qualcuno rischia un taglio del 10 per cento

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Sabrina Pesce

C’è una brutta sorpresa in vista in merito alle pensioni di Settembre: alcuni rischiano un taglio del 10 per cento. Ecco di chi si tratta.

I pensionati rientrano tra le categorie di soggetti che stanno risentendo maggiormente dell’attuale crisi energetica. Ormai da mesi, infatti, stanno affrontando un aumento del costo della vita che sta diventando letteralmente insostenibile. Come se non bastasse, a Settembre alcuni pensionati potrebbero subire un taglio del 10 per cento.

Settembre è oramai alle porte ma non tutti sanno che in vista c’è una brutta sorpresa dal momento che per alcuni pensionati l’importo del cedolino potrebbe essere più basso. Il motivo è da attribuire alle trattenute che potrebbero essere messe in atto così come spiegato dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale mediante una circolare. In particolare, è stato comunicato ai pensionati di controllare l’importo pe verificare la presenza di eventuali trattenute e dunque di penalizzazioni sull’importo. Questa situazione, ad esempio, riguarda coloro che hanno dimenticato di fornire i dati reddituali relativi al 2019, nonostante i vari solleciti. A tal proposito, bisogna sapere che saranno trattenuti 11 euro circa. Va detto, in ogni caso, che i pensionati che volessero regolarizzare la propria posizione hanno tempo fino al 15 settembre per farlo. Nel caso in cui non si procedesse in tal senso peraltro può essere utile sapere che si andrebbe incontro finanche alla revoca del trattamento pensionistico. E’ chiaro dunque che per evitare di andare incontro a questo tipo di problemi, è consigliabile mettersi in regola.

Il mese di settembre quindi non sarà caratterizzato solamente dagli aumenti annunciati dal Governo dimissionario di Mario Draghi.  Il riferimento è all’anticipo dell’adeguamento pensionistico deciso dall’esecutivo per aiutare i pensionati a fronteggiare l’attuale crisi energetica. L’obiettivo annunciato, difatti, è quello di andare a rafforzare il potere d’acquisto di quella che risulta essere una delle categorie più colpite dal caro vita. Com’è ovvio, e come le stesse associazioni sindacali hanno tenuto a sottolineare, si tratta di un provvedimento che da solo non può essere sufficiente a risolvere le difficoltà economiche degli italiani e che dunque deve essere necessariamente affiancato a misure ancor più incisive. L’auspicio è che si intervenga in tal senso nel più breve tempo possibile per evitare che la situazione diventi sempre più drammatica.

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