70 mila euro ricavati da un vecchio buono delle Poste: chi ha una fortuna senza saperlo

Un vecchio pezzo di carta che potrebbe trasformarsi in un tesoro. Alcuni buoni fruttiferi rilasciati da Poste Italiane diversi anni fa potrebbero fare la fortuna di qualcuno oggi. Occhio a quello che avete in casa.

I buoni postali sono tra gli strumenti di risparmio più utilizzati dagli italiani. Gli italiani preferiscono i buoni fruttiferi postali in quanto garantiti dalla cassa depositi e prestiti dello Stato. Questo aumenta la sicurezza del risparmio oltre che la sua portata. Nel corso degli anni sono stati rilasciati moltissimi di questi buoni, alcuni di questi hanno oggi grande valore.

Foto ANSA Firma: Claudio Perri

I primi buoni postali fruttiferi sono stari rilasciati nel 1925 e da allora non hanno mai smesso di essere uno strumento di risparmio molto usato.

70 mila euro ricavati da un vecchio buono delle Poste:

I Bfp sono una particolare tipologia di titolo che garantiscono la restituzione del capitale, con annessi interessi, al risparmiatore che ne faccia uso. I Bfp vengono collocati all’interno della rete distributiva di Poste Italiane.

Il funzionamento dei Bfp è piuttosto semplice: si versa una somma di denaro, sulla quale vengono maturati periodicamente degli interessi. Il detentore dei Bfp può farsi restituire il capitale quando preferisce, tuttavia gli interessi in genere maturano dopo un periodo di tempo che va dai 6 ai 12 mesi dal giorno di sottoscrizione dei Bfp (ciò dipende dal tipo di Bfp scelto). I Bfp vengono considerati sicuri poiché lo Stato, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti (CDP), si fa da garante sull’investimento (i Bfp sono uno strumento collocato da Poste ma emesso dalla CDP. I Buoni fruttiferi postali, a differenza dei Buoni del Tesoro, non sono soggetti ad oscillazioni di mercato ed è per questo che quando si fa richiesta di rimborso, viene restituito l’intero capitale versato. Sui Bfp non ci sono commissioni di gestione, si paga una quota di iscrizione di 50€.

Foto ANSA Firma: Maurizio Brambatti

Benché i buoni postali siano strumenti efficaci anche se usati oggi, quelli che interessano in questa trattazione sono quelli emessi nel 1983. Secondo le regole dei buoni postali, quelli del 1983 scadranno in data 31 dicembre 2023. Questo è quindi l’ultimo anno possibile per poter recueprare l’investimento effettuato anni fa e prendersi non solo i soldi dell’investimento, ma anche gli interessi maturati negli anni. Essendo arrivati quasi alla scadenza, questi interessi saranno molto alti. Facendo i calcoli, con un buono del 1983 con un investimento di 8 milioni di lire dell’epoca, il guadagno intascando il buono oggi potrebbe arrivare fino a oltre 70.000 di euro.

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