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Forniture del gas chiuse dalla Russia, perchè nonostante tante parole rassicuranti, siamo spalle al muro

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Sabrina Pesce

Nonostante le parole rassicuranti, siamo con le spalle al muro: la Russia chiude le forniture del gas ed ecco quali saranno le conseguenze per il Vecchio Continente.

La crisi energetica generata dalla nascita del conflitto in Ucraina, continua a far sentire le sue conseguenze. Nonostante le parole rassicuranti che ci vengono propinate in maniera continua, siamo con le spalle al muro.

In un report reso noto dall’agenzia di rating Standard&Poor’s è stato comunicato che la bolletta energetica dell’Europa subirà degli ulteriori aumenti arrivando a oltre mille miliardi di euro. La decisione della Russia di chiudere fino a tempo indefinito il gasdotto Nord Stream, infatti, contribuisce a creare pressione sulle spalle delle aziende energetiche rendendo l’inverno ben più duro dell’estate che sta per volgere al termine. In un simile contesto, per far fronte alle limitate forniture e dunque mantenere l’equilibrio energetico, bisognerà ridurre la domanda del 15 per cento. A tal proposito, si è espresso anche Paolo Gentiloni, commissario Ue all’economia, che ha spiegato che il rischio di andare incontro ad una recessione è fortemente aumentato a causa dell’incertezza dilagante. Secondo Gentiloni, tutto dipende da come evolveranno i mercati dell’energia che chiaramente peggiorerebbero qualora si verificasse una interruzione completa del gas russo.

Dal canto suo, il leader del Cremlino, Vladimir Putin, proprio in queste ore è tornato a minacciare il vecchio continente affermando che la Russia non consegnerà nulla che dovesse andare contro ai suoi interessi. Nello specifico, Putin ha fatto riferimento a quei paesi che procederanno con l’imporre un tetto al prezzo del gas russo. Si tratta, in particolare, del price cap che potrebbe rivelarsi utile nella lotta per il contenimento del costo dell’energia. Quest’ultimo, difatti, nell’ultimo periodo è andata a ripercuotersi sui beni e servizi. I governi europei hanno cercato di intervenire con misure imponenti, mai attuate prima ma chiaramente per ottenere maggiori risultati è praticamente inevitabile una riforma del mercato del gas. In ogni caso, è necessario intervenire in maniera tempestiva poiché gli aumenti annunciati con l’avvento dell’autunno finiranno per pesare sulle famiglie che già vivono in condizioni economiche precarie e che dunque non potrebbero più sostenere ulteriori rialzi.

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