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Carburanti, una nuova tregua. Cosa accadrà dopo il 17 Ottobre

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Sabrina Pesce

In materia di carburanti è prevista una nuova tregua: tutti si chiedono cosa accadrà dopo il 17 ottobre.

La guerra in Ucraina ha generato come principale conseguenza un rialzo generalizzato dei prezzi dei carburanti. Questi infatti sono aumentati in maniera vertiginosa pesando sulle famiglie che versavano già in condizioni economiche precarie a causa dall’emergenza appena passata causata dalla pandemia da covid.

Tornando ai carburanti, in molti si chiedono cosa accadrà dopo il 17 ottobre.

Carburanti, una nuova tregua

A tale data infatti è stata fissata la proroga del taglio delle accise di 30,5 centesimi stabilita dal Governo di Mario Draghi. Si tratta di una misura estremamente importante introdotta con l’obiettivo di evitare che il prezzo concernente i carburanti alla pompa possa salire oltre i 2 euro a litro. In questo scenario, difatti, a risentirne sarebbero ancora una volta le famiglie più in difficoltà e in particolare gli automobilisti. Di conseguenza anche l’inflazione ne risentirebbe finendo per raggiungere valori ancora maggiori di quelli attuali. Molti italiani però si chiedono cosa potrebbe accadere dopo il voto del 25 settembre al taglio sui carburanti. Ebbene, è altamente improbabile che il nuovo governo, qualsiasi sia la forza politica che dovesse vincere le elezioni, decida di abolire la misura in esame.

Piuttosto, è molto più realistico pensare che si assisterà ad un rialzo delle accise, una volta che il petrolio comincerà a costare di meno e l’euro a riacquistare la sua forza. Come accennato poc’anzi, senza l’introduzione del taglio delle accise, il carburante arriverebbe a costare anche 2,15 euro. Una vera e propria stangata insomma che sarebbe insostenibile per coloro che utilizzano l’auto tutti i giorni. Va da sè che lo sconto in questione dovrà essere prorogato per forza di cose almeno fin tanto che il mercato non lo renda più necessario. Lo sconto attualmente applicato, in particolare, corrisponde a 40 euro al barile perciò affinché il futuro Governo possa decidere di ritornare alla tassazione precedente sul carburante, è necessario che il petrolio arrivi a costare sotto la predetta cifra. Non resta dunque che auspicare che questo avvenga quanto prima e che dunque la guerra in Ucraina volga al termine se non altro per evitare che le famiglie vengano martoriate ancora dal carovita.

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