Bar e ristoranti, tregua fino a dicembre per salvarsi

Prorogata la misura che permette a bar e ristoranti di mantenere i tavoli all’aperto per salvare i conti

Tregua in arrivo per bar e ristoranti. A seguito della pandemia di Covid (che ha pesantemente indebolito l’economica e le piccole e medie imprese italiane) il governo aveva dato il via libera alle attività di ristorazione per mantenere i tavoli all’aperto.

Foto ANSA

Adesso arriva la proroga per i dehors liberi fino alla fine del 2022. Una situazione dovuta soprattutto alla crisi economica correlata con la guerra in Ucraina e con l’inflazione. Ma con l’approvazione del decreto aiuti-ter ci sarà la proroga per la possibilità di realizzare pedane e dehors all’aperto.

Bar e ristoranti, tregua fino a dicembre per salvarsi

Secondo il provvedimento si intende estesa fino al 31 dicembre l’applicazione delle disposizioni stabilite nel 2020 a seguito dell’impatto sull’economia della pandemia da Covid. Queste consentivano, infatti, la realizzazione (per via temporanea) di strutture removibili, elementi di arredo, pedane e tavoli all’aperto in piazze, vie e strade. Si tratta di una possibilità concessa dal governo che ha dato una grossissima mano a ristori e imprenditori messi in difficoltà da una crisi senza precedenti. Le associazioni degli esercenti hanno accolto in maniera molto positiva la scelta del governo. Secondo Giancarlo Banchieri, Presidente nazionale di Fiepet, “La proroga dei dehors sarebbe una notizia assolutamente positiva”.

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La misura è stata particolarmente apprezzata da associazioni e ristoratori, ma a non essere d’accordo è stato il Codacons, l’associazione dei consumatori. In un comunicato è stato fatto sapere di non essere d’accordo con la scelta del governo di prorogare per ristoranti e bar la realizzazione di dehors all’aperto. Secondo il Codacons vi sarebbe un vero e proprio abuso verso i cittadini, mentre si annunciano anche pesanti denunce e ricorsi da parte dell’associazione. Intanto il decreto dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale a breve, mentre il nuovo parlamento dovrà occuparsi di convertirlo in legge. Tra le altre misure verranno approvate anche quelle a contrasto del caro energia, come il bonus da 150 euro e i crediti d’imposta per le aziende.

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