Gas, dieci giorni per salvarci: senza intesa crolla tutto

Comincia a finire la pazienza di Mario Draghi con l’Unione Europea. Il premier italiano dice alla Commissione Europea che ci sono ancora 10 giorni di tempo per trovare una nuova proposta sul tetto del gas. L’alternativa sarebbe che tutto crolli sotto il peso dei rincari.

Sono mesi ormai che Mario Draghi spinge la Commissione Europea per porre un tetto comunitario al prezzo del gas di importazione. Questa, secondo il premier italiano, sarebbe la soluzione migliore per migliorare la situazione dell’intera Unione Europea, schiacciata dalla pressione economica della Russia, che usa il prezzo del gas come un’arma.

Crisi del gas
Foto ANSA

La proposta della Commissione Europea tarda ancora ad arrivare, rallentata dalle continue opposizioni di alcuni paesi interni all’UE. Si tratta di opposozioni da parte di paesi che possono ancora avere dei vantaggi dall’aumento del prezzo del gas, come l’Olanda, che sta cercando di evitare un prezzo generalizzato all’importazione di gas. Oppure paesi che si trovano in una posizione talmente critica da aver bisogno di più tempo per organizzarsi, come la Germania.

Tetto al prezzo del gas, Draghi fa pressione sulla Commissione

Durante il congresso dei leader europei a Praga, Mario Draghi ha cercato di fare quanto più possibile pressione sulla Commissione Europea di Ursula Von Der Leyen perché si arrivasse a una proposta europea prima del prossimo incontro a Bruxelles il 19 ottobre. La preoccupazione di Draghi è che possa non esserci ancora una proposta concreta sul prezzo del gas prima che debba cedere il posto di Primo Ministro a Giorgia Meloni.

Visto che quello del 19 ottobre potrebbe essere l’ultimo incontro di Draghi in Europa in veste di Premier italiano, vorrebbe che la Commissione avesse in mano qualcosa su cui poter mettere gli occhi prima di passare tutto al nuovo esecutivo. In merito alla crisi del gas, a Prada Mario Draghi ha appoggiato la proposta fatta da Paolo Gentiloni e Thierry Breton di avallare il debito comune e mettere tutti i paesi dell’Unione sullo stesso piano.

Mario Draghi a Praga
Foto ANSA

Da Praga Draghi torna soddisfatto su tutti gli altri temi, in particolare per quanto riguarda il sostegno all’Ucraina contro l’invasione della Russia. Questo è stato riconfermato da tutti i paesi sia dal punto di vista finanziario che militare. Sotto questo punto di vista, tra i delegati dei paesi presenti a Praga si è cominciato a parlare di ricostruzione post bellica, che verrà discussa durante una nuova riunione in Germania il 25 ottobre.

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