Riscaldamento domestico, ora arrivano le prime multe

Con l’ok del Parlamento al nuovo regolamento invernale voluto dal Governo saranno adottati metodi straordinari per abbassare il consumo di gas. Da oggi cominciamo ad accendere i riscaldamenti, ma saranno un poco meno caldi del solito.

Il Governo Draghi aveva già stabilito da tempo che ci sarebbero stati dei tagli al consumo di energia per evitare sprechi durante la crisi del gas. Quest’inverno quindi lo passeremo un poco più al freddo del solito, visto che le dovremo abbassare i riscaldamenti di un grado rispetto allo standard e tenerli accessi un’ora in meno.

Controlli sul risparmio energetico (Foto ANSA)

Secondo il piano sottoscritto dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, in tutti gli edifici, sia pubblici che privati, i riscaldamenti non potranno essere accesi per più di 13 ore nei territori più freddi. Inoltre la temperatura massima sarà abbassata da 20°C a 19°C. Questo permetterebbe all’Italia di risparmiare abbastanza gas per superare l’inverno senza dover ricorrere a misure estreme che darebbero un vantaggio alla Russia in tempi di guerra energetica.

Riscaldamento domestico, ora arrivano le prime multe

A tal proposito, in molti si stanno domandando a quanto ammonterà l’entità della sanzione e soprattutto come saranno effettuati i controlli sui cittadini. Roberto Cingolani, che l’obiettivo è quello di rendere più responsabili i cittadini. Questo significa che le ispezioni riguarderanno solo gli uffici pubblici e i condomini dotati di impianti centralizzati. Per quanto concerne le multe, stando alle direttive emanate dall’Ue, potrebbero partire da 500 a 3mila euro. Con l’attuazione del piano d’emergenza gas inoltre, l’accensione del riscaldamento slitterà di 15 giorni e dunque al 1 novembre.

Qualora le temperature invernali dovrebbero attenersi su livelli molto miti, peraltro, si potrebbe intervenire facendo scendere a 17 gradi. Senza contare, poi, che la situazione legata all’emergenza gas dovrebbe essere attutita dall’attivazione delle centrali a carbone che andrebbero a coprire tra il 5 e l’8 per cento del fabbisogno nazionale. In ogni caso, il piano volto a contrastare l’emergenza gas è ancora in fase di elaborazione e dunque molti dettagli sono ancora in fase di discussione.

Roberto Cingolani
Foto ANSA

In ogni caso, dalle comunicazioni rese note dagli esponenti del governo, i cittadini possono stare tranquilli dal momento che non saranno messi in atto controlli a tappeto. Ciò non toglie comunque che i cittadini dovranno dimostrare grande responsabilità seguendo in maniera le indicazioni emanate dal ministero della Transizione ecologica. Ciò detto, non resta che attendere nuovi e ulteriori sviluppi sulla questione per capire in che modo il nuovo governo deciderà di affrontare l’attuale emergenza legata alle materie energetiche.

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