Bolli d’auto non pagati, la cosa migliore da fare

Ecco qual è la cosa migliore da fare per i bolli auto non pagati. Ci sono infatti diverse opzioni per verificare se il debito va pagato.

Per conoscere l’importo esatto che si dovrà pagare per il bollo della propria auto bisogna guardare la carta di circolazione. Più esattamente, i parametri da prendere in considerazione sono la classe ambientale e la potenza effettiva della vettura espressa in KW. Anche l’ACI e l’Agenzia delle entrate mettono a disposizione uno strumento utile.

Cosa fare con i bolli dell'auto non pagati
Bolli d’auto non pagati, ecco la cosa migliore da fare – Missione Risparmio.

Sul sito web www.agenziaentrate.gov.it bisogna cercare nella maschera in alto a destra “bollo auto“. Successivamente, bisogna filtrare i risultati della ricerca per i “servizi“. Si potrà dunque scegliere l’opzione “servizi – calcola il bollo“. Basterà a questo punto inserire la targa e la tipologia di veicolo per sapere l’importo da pagare per il bollo auto.

Bolli d’auto non pagati, qual è la cosa migliore da fare

Il bollo auto è una tributo locale, più precisamente regionale. Unrae ha stimato che, ogni anno, i residenti in Italia evaderebbero ben 850 milioni di euro non pagando il bollo auto. I vecoli immatricolati, infatti, sarebbero circa 34,4 milioni. Il gettito dovrebbe dunque essere di circa 6,45 miliardi di euro, ma l’importo effettivamente riscosso è di 5,6 miliardi.

Come verificare gli importi da pagare per i bolli dell'auto sul sito dell'Agenzia delle Entrate
La procedura da seguire sul sito web dell’Ade per pagare i bolli dell’auto – Missione Risparmio.

L’ACI ha chiesto a più riprese di utilizzare maggiore severità nei confronti degli automobilisti che evadono il bollo dell’auto. Per coloro che non pagano, infatti, c’è il rischio concreto di ricevere una cartella esattoriale dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione, ex Equitalia. Si può inoltre arrivare alla cancellazione della vettura dal PRA come atto amministrativo.

La prescrizione dei tributi locali: cosa bisogna sapere

Non tutti sanno forse che per i tributi locali, come il bollo auto, l’IMU, la TARI e le multe stradali, è prevista una prescrizione. L’articolo 1, comma 161 della legge 296/2006 stabilisce: “Gli avvisi di accertamento e rettifica e d’ufficio devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 15 dicembre del quinto anno successivo“.

A titolo di esempio, per il bollo auto del 2023 non pagato, la regione ha tempo di inviare una raccomandata con avviso di ricevimento entro il 31 dicembre 2028. Gli stessi termini decorrono per l’invio dell’avviso di accertamento o cartella esattoriale. In questo caso, occorre verificare se si può ricorrere allo stralcio o alla rottamazione “quater”.

Come verificare se eventualmente si ha un debito: gli strumenti

La legge di bilancio 2023 ha demandato ai comuni ed alle regioni la decisione riguardo la possibilità di procedere allo stralcio delle cartelle esattoriali di importo inferiore a 1.000 euro. Nel caso fosse negata questa possibilità, si può comunque chiedere di accedere alla rottamazione della cartella, scegliendo anche il pagamento in 18 rate.

Si può chiedere aiuto ad un CAF per la domanda di rottamazione della cartella, che non potrà essere inviata oltre il 30 aprile 2023. Il sito web agenziaentrateriscossione.gov.it dà anche la possibilità di controllare la propria situazione. Dopo aver effettuato l’accesso con SPID o CIE, si può accedere all’area “situazione debitoria – consulta e paga“.

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