Farmaci per il raffreddore, pensaci due volte prima di acquistarli

Pensaci due volte prima di acquistare questi farmaci per il raffreddore. Ecco cosa ha deciso di fare l’EMA proprio in questi giorni.

Sta indubbiamente diventando sempre più difficile riuscire ad acquistare alcune tipologie di farmaci. Inizialmente sembrava che ci fosse carenza solamente di alcuni tipi di prodotti, come il Brufen 600. I farmacisti, infatti, avvisavano di aver esaurito le loro scorte, ed invitavano a chiedere nella farmacia più vicina.

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Farmaci per il raffreddore, pensaci due volte prima di acquistarli – Missione Risparmio.

Sebbene si è scoperto che farmaci come il Brufen 600 venivano utilizzati anche come cura contro il Covid-19, sono ben presto emerse altre situazioni. La guerra in Ucraina ha significativamente danneggiato la filiera di rifornimento. C’è infatti carenza anche dell’alluminio e dei blister utilizzati per commercializzare i prodotti farmaceutici.

Farmaci per il raffreddore, pensaci due volte

Sembrerebbe che i principi attivi prodotti in Asia stiano trovando numerose difficoltà ad arrivare in occidente. Questo perchè già durante la pandemia si sarebbe deciso un taglio alla produzione che continua a perdurare. A febbraio, inoltre, è arrivata la notizia che l’EMA abbia addirittura iniziato ad indagare su alcune tipologie di farmaci.

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L’EMA sta indagando sui farmaci per il raffreddore che contengono pseudoefedrina – Missione Risparmio.

L’EMA è l’Agenzia Europea dei Medicinali, l’equivalente dell’italiana AIFA. Sembrerebbe che l’Ente europeo abbia iniziato a maturare i sospetti verso alcuni prodotto che contengono pseudoefedrina. Di solito questo principio attivo si trova nei farmaci da banco a somministrazione orale che contengono anche ibuprofene per contrastare il raffreddore.

Le indagini dell’EMA su questa sostanza contenuta nei farmaci

Ciò su cui starebbe indagando l’EMA sarebbero alcuni gravi effetti collaterali che verrebbero causati dalla pseudoefedrina. Si parlerebbe della sindrome da encefalopatia posteriore reversibile o della sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile. Entrambe queste sindromi provocherebbero un afflusso ridotto di sangue al cervello.

Ci sarebbe dunque un rischio di ischemia o di sviluppare complicanze addirittura più gravi che vedono come protagonista il cervello, come ad esempio l’ictus e l’infarto. Sull’argomento è intervenuta anche l’AIFA, cercando di rassicurare riguardo al fatto che comunque i benefici supererebbero ampiamente i rischi di questi farmaci.

I gravi effetti collaterali della pseudoefedrina: chi non dovrebbe farne uso

La pseudoefedrina non è adatta per l’assunzione in bambini al di sotto dei 4 anni di età. È meglio in ogni caso assumere un farmaco che la contenga solo in seguito all’esplicito consiglio di un medico o del proprio farmacista di fiducia a cui si è dettagliata l’eventuale assunzione in contemporanea di altri farmaci.

Chi ha problemi alla tiroide, diabete, problemi al cuore o di pressione dovrebbe stare molto attento e soprattutto dovrebbe essere seguito da uno specialista nell’eventualità in cui si renda necessario assumere pseudoefedrina. Allo stesso modo, questa sostanza è altamente sconsigliata alle donne incinta o che vorrebbero avere una gravidanza.

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