Pensioni, si torna alla legge Fornero: cambia l’età pensionabile?

Era una notizia attesa da molti, soprattutto dopo la bocciatura della Corte dei Conti sulla quota 100, ma da gennaio 2022 tornerà la Legge Fornero.

Pensioni, torna la riforma Fornero? (foto Adobestock)
Pensioni, torna la riforma Fornero? (foto Adobestock)

Facciamo un passo indietro per riassumere il senso della riforma approvata con la legge 28 giugno 2012 e legata proprio alla Ministra del tempo, Elsa Fornero. Siamo in piena crisi del debito sovrano, soprattutto per i paesi periferici come l’Italia. Il debito pubblico schiaccia la possibilità di spesa ed anche il sistema previdenziale va in crisi, tanto che il Governo Monti viene chiamato ad un intervento molto doloroso.

L’oramai famoso “Whatever it takes” di Draghi riporta tranquillità sui mercati, ma è obbligatorio intervenire con una robusta riforma sulle pensioni, che si fonda su due principi fondamentali. Il primo criterio è l’anzianità anagrafica, il secondo i contributi effettivamente versati.

Per quanto riguarda il primi principio, la pensione viene spostata a 66 anni per gli uomini e 62 per le donne – per queste ultime sarà però progressivamente innalzata al pari degli uomini -, mentre i contributi minimi salgono a 41 anni e un mese per le donne e 42 e un mese per gli uomini, quote successivamente in incremento.

La legge, che ha provocato fortissime critiche e proteste tra le parti sociali, è stata successivamente smontata parzialmente, prima di essere sostituita dalla altrettanto famosa “Quota 100” del 2019, che prevede un età anagrafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva minima di 38 per poter accedere alla pensione.

Questa riforma presta il fianco alla sostenibilità degli istituti previdenziali, un fatto ribadito proprio dalla Corte dei Conti, con esborsi eccessivi rispetto alla spesa totale previdenziale.

Pensioni, ecco come tornerà la legge Fornero e l’età pensionabile a 67 anni

Pensioni, torna la riforma Fornero? (foto Adobestock)
Pensioni, torna la riforma Fornero? (foto Adobestock)

Dal primo gennaio 2022 dunque si tornerà il sistema previdenziale tornerà alla legge Fornero e l’età pensionabile sarà alzata a 67 anni, a meno di un ulteriore intervento del legislatore e dell’attuale governo in carica. Il Ministro del lavoro Andrea Orlando ha già parlato di una possibile modifica, che deve però tenere conto della sostenibilità economica e sociale.

Chi dunque ha la possibilità di accedere alla pensione entro il 31 dicembre potrà sfruttare la Quota 100, ma in qualche modo va superato questo “salto” di 5 anni. Allo stesso tempo non dovrebbero esserci problemi sul rinnovo dell’Ape sociale e dell’Opzione Donna, ma tra le compagini governative c’è chi si sta muovendo, almeno per la Pubblica Amministrazione.

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Renato Brunetta, Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, vorrebbe introdurre uno scivolo proprio di 5 anni per i dipendenti pubblici, così da abbassare, come è previsto dal suo piano di governo, l’età media dei lavoratori dello stato, anche tramite l’accesso veloce a nuovi concorsi. Nel privato la situazione si ribalta, ma è allo studio la possibilità di allargare le maglie del contratto di espansione.

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Questo, già valido per le azienda fino a 100 dipendenti, permette di anticipare la pensione di 5 anni o di ottenere una riduzione dell’orario di lavoro del 30%, sfruttando la cassa integrazione a zero ore. L’idea è di permettere anche ad aziende più grandi l’accesso al contratto di espansione, ma la trattativa con i sindacati sembra già essere in salita.

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