Fatturazione a 28 giorni, clamorosa decisione del Tar: ecco le conseguenze

Clamorosa decisione del Tar, che annulla le multe dell’Antitrust sulla fatturazione a 28 giorni delle compagnie telefoniche. Ecco cosa può accadere ora.

fatturazione a 28 giorni: decisione clamorosa del Tar (foto Adobestock)
fatturazione a 28 giorni: decisione clamorosa del Tar (foto Adobestock)

Il tribunale Amministrativo ha infatti accolto il ricorso del gestoria di telefonia mobile, cancellando la sanzione di 228 milioni imposta dall’Autorità garante del mercato nello scorso gennaio 2020.

Il Tar del Lazio interviene pesantemente sulla situazione con ben 4 sentenze che ora rischiano di rimettere in gioco una pratica poco trasparente nei confronti dei consumatori, quella di considerare un mese da 28 giorni. Questo significa che in un anno solare viene messa una fattura in più, 13 invece di 12, con un evidente introito extra per le compagnie e una uscita economica sgradita per gli utenti.

Torniamo indietro per capire come si è giunti a questa sentenza. Tutto nasce nel 2015, quando gli allora quattro gestori di telefonia Tim, Vodafone, Wind e Tre, a cui si aggiunse anche Fastweb, decisero di accorciare i tempi di rinnovo delle SIM ricaricabili, portandoli dal mese solare alle 4 settimane.

Ci un un’immediato intervento delle associazioni dei consumatori che chiesero la cancellazione e una pronuncia dell’Antitrust, l’Autorità garante per la concorrenza del mercato. Quest’ultima stabilì che le bollette della rete fissa dovessero essere di 30 giorni, mentre quelle della telefonia mobile non potessero scendere sotto i 28 giorni. A questa pronuncia tutti i gestori risposero con il pugno duro, rifiutando il passo indietro e rivolgendosi subito al Tar.

La fatturazione a 28 giorni torna in gioco: il Tar boccia la decisione dell’Antitrust

fatturazione a 28 giorni: decisione clamorosa del Tar (foto Adobestock)
fatturazione a 28 giorni: decisione clamorosa del Tar (foto Adobestock)

L’Antitrust non ha modificato la sua decisione, proseguendo nell’iter previsto dalla normativa con una multa salatissima, di ben 228 milioni di euro, avendo rilevato l’esistenza di un cartello per modificare globalmente i tempi di fatturazione. Per questo ha emesso un provvedimento, intimando ai gestori coinvolti la sospensione.

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Il Tar oggi ha ribaltato la decisione, annullando le penalità e rimettendo clamorosamente in gioco il pagamento a 28 giorni, provocando nuovamente le ire delle associazioni consumatori che accusano il Tribunale Amministrativo di non tenere conto di quanto fatto fino ad ora da Agcome e Antitrust per garantire un mercato davvero libero.

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La cancellazione della multa apre diversi scenari, non ultima la possibilità dei gestori di telefonia di tornare ad accorciare i tempi di fatturazione, riportandoli nuovamente a 28 giorni.

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