Allarme Postepay, stangata in vista per tutti i possessori della ricaricabile

Arriva una notizia che farà poco piacere ai possessori della Postepay, carta ricaricabile delle poste: ecco costa sta succedendo.

Stangata in vista per i possessori di Postepay (foto Adobestock)
Stangata in vista per i possessori di Postepay (foto Adobestock)

Senza ombra di dubbio la carta di credito ricaricabile emessa da Poste è la più amata dagli italiani. Dalla sua nascita, all’inizio degli anni 2000, è diventata subito diffusa, soprattutto dai giovani, grazie alla sua elasticità e la possibilità di poter pagare senza ansia ovunque, sia fisicamente che online.

Il vantaggio è quello di essere protetti da qualsiasi frode, visto che si può decidere con quale importo ricaricarla. Inoltre ci sono diverse modalità per inserire denaro aggiuntivo, sia da un conto Bancoposta, che direttamente allo sportello o in alcuni punti Sisal. I giovani l’hanno adottata come preferita, anche grazie a costi davvero esegui per gestirla, ma su questo ultimo punto sta arrivando una vera doccia gelata che causerà diversi malumori.

Nel corso degli anni la carta ha accresciuto le sue funzioni. Ad esempio la Postepay Evolution si è dotata di un conto corrente, un IBAN su cui poter accreditare i versamenti bancari. Inoltre l’App Postepay ha aumentato le sue funzioni, diventando uno strumento di pagamento completo, tanto che orami non c’è più necessità di recarsi all’ufficio postale.

Postepay, stangata sui costi di gestione

Stangata in vista per i possessori di Postepay (foto Adobestock)
Stangata in vista per i possessori di Postepay (foto Adobestock)

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Purtroppo la notizia non è di quelle positive, se si ragiona in ottica di risparmio, la ragione per cui è nato un prodotto bancario come Postepay. Infatti arriva l’obbligo dell’imposta di bollo, una cifra non bassa. Si tratta di 34,80 euro che, fino ad oggi, era dovuta solo ai normali conti bancari. Questo ovviamente inciderà su milioni di italiani con attivata la carta ricaricabile, ma c’è una possibilità per scampare a questa tassa poco gradita dai risparmiatori italiani.

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Questa imposta infatti è dovuta, come del resto accade per qualsiasi istituto bancario, per i clienti che nel corso dell’anno superano la giacenza complessiva di 5000 euro. Va tenuto presente che la somma è frazionata mensilmente e può variare da banca a banca, ma per evitarla è sufficiente monitorare, grazie agli strumenti informatici, l’importo in giacenza.

 

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