Canone Rai, via dalla bolletta elettrica: ecco come si pagherà

Il canone Rai potrebbe presto uscire dalla bolletta elettrica. Secondo l’Europa, il canone Rai così inserito costituisce un onere improprio.

Novità in arrivo per quanto riguarda la misura del canone Rai. A breve, infatti, potrebbe sparire il pagamento del canone dalla bolletta dell’elettricità, dove attualmente è incluso. Attualmente, il Canone si paga direttamente sulla bolletta elettronica e consiste in una cifra pari a 90 euro l’anno, ovvero 9 euro per 10 mesi l’anno. L’introduzione del canone in bolletta era stato stabilita come misura contro l’evasione, così come voluto diverso tempo fa da Matteo Renzi. Tuttavia, dall’Europa sarebbe stata richiesta una maggiore trasparenza e rispetto della concorrenza, con l’eliminazione degli oneri impropri dai costi dell’energia. Di conseguenza, Mario Draghi, starebbe pensando di cancellare il pagamento diretto del canone in bolletta.

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Prima, il costo del canone era di 113 euro l’anno, con un largo margine di evasione. Con l’addebito sulla fattura elettrica, il suo costo è diminuito grazie al recupero della parte evasa. Le critiche di Bruxelles, però, sono nate dal fatto che le bollette dell’elettricità sembravano più care. Secondo l’Europa, il canone Rai inserito all’interno della bolletta elettrica costituisce un onere improprio. Durante la prossima riunione del consiglio dei ministri, la questione verrà affrontata. Sembra che, tuttavia, l’esecutivo sarebbe intenzionato a rispettare gli accordi presi con Bruxelles tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), in cui ci si impegna a cancellare l’obbligo, per le compagnie che vendono elettricità, di “raccogliere tramite le bollette somme che non sono direttamente correlate con l’energia”.

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Oneri impropri

All’interno della bolletta sull’energia elettrica sono presenti anche altri oneri impropri, come le misure di compensazione territoriale; la messa in sicurezza del nucleare; il sostegno alla ricerca di sistema oppure le agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario. Pronta, è arrivata la reazione dell’Unione sindacale giornalisti Rai. “La discussione sul canone in bolletta dimostra che non esiste futuro per la Rai se non si risolve la questione della certezza delle risorse. Come è noto, non abbiamo né totem né tabù: quello che ci interessa è che finalmente il Servizio Pubblico abbia risorse certe, di lunga durata, autonome e indipendenti. In modo da poter fare un serio piano industriale, senza dipendere anno per anno dal governo di turno“, ha riferito in una nota ufficiale, pubblicata da AdnKronos.

Non è una nostra pretesa, ma un preciso obbligo in capo allo Stato, sancito dal Contratto di Servizio. Oltre che un pilastro di tutte le indicazioni europee sulla libertà dei Servizi pubblici radiotelevisivi e multimediali. Ricordiamo infine che pendono ancora davanti al Consiglio di Stato ben 3 ricorsi sul taglio di 150 milioni imposto nel 2014″, si legge nella nota.

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