Violata la privacy dei rider, 2,5 milioni di euro di multa per Deliveroo

Il Garante per la Privacy si scaglia contro Deliveroo Italy. Una sanzione di 2,5 milioni, a causa di mancata trasparenza e illecito rispetto ai dati personali di oltre 8.000 dipendenti. 

deliveroo sanzione

Deliveroo Italia ha subito una sanzione di 2,5 milioni da parte del Garante della Privacy, l’autorità amministrativa indipendente istituita dalla Legge 31 dicembre 1996, n. 675. La piattaforma di delivery avrebbe trattato in modo illecito una serie di dati personali dei propri rider. Dovrà dunque modificare tutta la sua procedura per il trattamento dei dati, adeguandosi entro un tempo limite alle condizioni dettate dal Garante della Privacy. In aggiunta al problema del trattamento dei dati è emersa anche una grave mancanza di trasparenza inerente agli algoritmi nella gestione del lavoro dei rider, sia per l’assegnazione degli ordini che per l’organizzazione dei turni lavorativi.

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Deliveroo Italia effettua un rigido controllo sulle prestazioni dei propri dipendenti. I rider verrebbero – secondo l’accusa – costantemente geolocalizzati, ben oltre l’opportuna gestione del lavoro e l’organizzazione dei turni. Si parla infatti di una rilevazione dei rider ogni 12 secondi, e di una conservazione di tali dati per oltre 6 mesi. La piattaforma di distribuzione dovrà ora fornire ai rider informazioni dettagliate su tutto il funzionamento della nuova gestione di ordini e lavoro.

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Le accuse hanno interessato anche la sede centrale londinese. Le violazioni sono tutte in materia di privacy, con l’effrazione delle regole a livello europeo e nazionale. Si aggiunge anche la trasgressione dello Statuto dei lavoratori e della più recente normativa per tutela dei lavoratori delle piattaforme digitali. Infatti, per poter utilizzare dei dispositivi di controllo a distanza sul luogo di lavoro, è richiesto l’adempimento di alcune pratiche. Tuttavia, secondo Deliveroo Itali, la multa si baserebbe su una vecchia tecnologia che non viene più utilizzata da tempo. Ha riferito di aver già adottato le misure correttive richieste e s è detta pronta ad attuare i prossimi passi per fare ricorso.

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