Covid, svolta sulla prevenzione: arriva la mascherina in fibra ottica che riconosce la presenza del virus

DreamLux è un prodotto italiano ad altissima tecnologia. Si tratta di una mascherina in tessuto ottico in grado di riconoscere la presenza del Covid-19.

mascherine high tech
Tommaso Galbersanini, leader dell’azienda Samsara di Sant’Antonio Lodigiano

Il prodotto è stato realizzato a Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi. L’azienda tessile Samsara, guidata da Tommaso Galbersanini ha sviluppato una mascherina in fibra ottica e biosensori capaci di individuare autonomamente la presenza di Covid-19. La ricerca per lo sviluppo di questa fibra è stata condotta dai ricercatori del Wyss Institute for Biologically Inspired Engeneering dell’università di Harvard e dall’MIT (Massachusetts Institute of Technology) e firmata dallo stesso Galbersanini.

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La mascherina è composta da un tessuto che incorpora 2 metri di fibra ottica. Ad azionare la fibra è un sensore LED sensibile al laser. Nella versione standard, Dreamlux si attiva tramite un tasto sull’indumento di chi indossa la mascherina. I test il laboratorio, condotti da sarti per la parte tessile, ma soprattutto da elettricisti per il cablaggio dei tessuti e degli indumenti dei ricercatori stessi che hanno partecipato ai test. Questo sistema concilierebbe la precisione e l’attendibilità degli attuali test molecolari con la bassa portata economica dei tamponi antigenici rapidi.

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Il sistema non sarebbe per il momento pratico per uso pubblico, visto che ha bisogno di vestiti cablati e studiati appositamente per interagire con la mascherina DreamLux. Il sistema è stato pensato per personale medico e militare per una risposta pronta della mascherina a un possibile contagio in caso di interventi di emergenza. Federica Sissaz, Marketing Manager di Samsara, afferma che con la stessa tecnologia l’azienda si potrebbe spingere molto oltre le mascherine. Già da anni Samsara sta sperimentando con la tecnologia alla base di DreamLux per la creazione di abiti, accessori, cuscini, tovaglie e molto altro. Le mascherine hi-tech sono solo l’ultima sperimentazione fatta dall’azienda lodigiana su questa innovativa tecnica che combina sartoria e tecnologia.

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