I risparmi in un conto deposito: rimborsi di 200 mila euro in caso di fallimento della banca. Tutto quello che devi sapere

Come funziona un conto deposito? quali sono le differenze? Ecco tutto quello che devi sapere per evitare possibili brutte sorprese.

Conti deposito (foto Adobestock)
Conti deposito (foto Adobestock)

Si tratta di una sorta di piccolo investimento, con rischio veramente basso rispetto ad altri tipi, ma che certamente consente rendimento più bassi. Tuttavia è necessario essere ben informati sul suo funzionamento. Infatti è in tutto e per tutto un prodotto finanziario dedicato a chi vuole rischiare poco e ottenere un piccola ma sicura rendita. Di fatto è come una sorta di salvadanaio dove vengono depositati per un tempo variabile i versamenti. Su questi matura un interesse e come detto, sono a basso rischio, perché non sono esposti all’andamento dei mercati, come accade invece per le azioni e le obbligazioni.

C’è inoltre un fondo di garanzia, chiamato Fondo interbancario, che tutela i depositi e assicura il rimborso fino a 100mila euro per ogni correntista intestatario del conto deposito, fino al massimo di due – quindi 200mila euro) nel caso del fallimento della banca.

Conto deposito: come funziona e quanto rende

Conti deposito (foto Adobestock)
Conti deposito (foto Adobestock)

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Il conto deposito è molto semplice sia da aprire che da gestire. In pratica si apre con una normale conto corrente, ma consente un rendimento variabile. I tassi offerti dalle banche sono sempre al lordo della tassazione, quindi bisogna sempre fare bene i conti. Per fare un esempio che possa aiutare a comprendere quanto si può guadagnare: su un conto deposito di 5000 euro con un rendimento dell’1,5% si guadagnano 75 euro su cui però bisogna versare una tassazione del 26%. Per questo bisogna fare attenzione e non cadere facilmente in eventuali pubblicità: spesso gli istituti non rendono in trasparenza l’indicazione chiara della tassazione e si può essere portati all’idea di poter guadagnare di più di quanto accade in realtà.

l fisco italiano non si limita a chiedere il 26% sugli interessi maturati sul tuo conto deposito, ma ti applica anche l’imposta di bollo, pari allo 0,2% di quanto hai investito. Dunque, tornando all’esempio, sui 5000 euro investiti devi togliere altri 10 euro. A conti fatti, il rendimento netto finale è dello 0,91%, dall’1,5% di partenza.

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Il conto deposito normalmente non ha un costo di apertura, gestione e chiusura, ma spesso chiede comunque l’apertura di un conto corrente, questo a costo variabile. C’è poi da sottolineare la differenza tra conti deposito liberi e vincolati. Nel primo caso i soldi sono sempre a disposizione, ma avranno un rendimento minore, mentre nel secondo c’è un periodo minimo di giacenza, vincolato.

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