63 anni per poter andare in pensione con 20 di contributi. Ecco come puoi evitare il ritorno della Fornero

Le ipotesi per il post Quota 100 sono tante e diverse. L’unica certezza, per adesso, è evitare il ritorno alla Fornero.  

Quota 100 sta ormai per scadere e la sua scadenza continua a mettere in crisi il Governo che cerca soluzioni viaggiando tra passato e presente. E dal passato, ritorna l’incubo Fornero. La legge potrebbe tornare in vigore, ma l’obiettivo condiviso da tutti è evitare un ritorno. Una via d’uscita per evitare lo scalone Fornero potrebbe essere andare in pensione a 63 anni con determinate penalizzazioni sull’assegno. Un’altra proposta viene da Pasquale Tridico e prevede l’assegno anticipato solo per la quota contributiva. Prevede l’uscita anticipata dal lavoro a 63 o 64 anni, usufruendo soltanto della pensione contributiva maturata a quella data.

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Per ricevere l’assegno completo, con in aggiunta la quota retributiva, bisognerà invece aspettare i 67 anni. Una sorta di pensione temporanea elaborata “sulla base di ciò che il lavoratore ha creato fino a quel momento attraverso la sua contribuzione, che potrebbe essere l’altra gamba di Ape sociale“, ha detto Tridico. Rilasciando la parte retributiva a 67 anni, si creerebbe una certa flessibilità nell’età di accesso alla pensione.

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Una misura definita dal Presidente Inps assolutamente sostenibile dal punto di vista finanziario, con un costo stimato di 453 milioni nel 2022 che salgono fino a 1,165 miliardi nel 2025. Si tratta però di anticipi di cassa, quindi una misura a costo zero e che consentirebbe il pensionamento di 50mila lavoratori in più nel 2022, 66mila nel 2023, 87mila nel 2024. Con il modello Tridico, ad essere maggiormente penalizzati sarebbero quelle persone che vanno in pensione in anticipo, che subirebbero un taglio importante al vitalizio. L’obiettivo dell’esecutivo è di approvare una riforma strutturale con provvedimenti di lunga durata, utilizzando anche strumenti come l’Ape sociale e Opzione donna.

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L’ex ministro Damiano, invece, propone la pensione a 63 anni e alcune penalizzazioni, solo per la parte retributiva, progressive negli anni. In questo caso, l’assegno viene preso immediatamente per intero, senza aspettare quattro anni e i disagi per i lavoratori sarebbero minori rispetto alla soluzione Tridico.

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