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Trento, commettono un errore: costrette a lavorare gratis per un’ora e mezza

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Chiara Feleppa

In un’azienda ortofrutticola di Trento, alcune lavoratrici sono state costrette a  lavorare extra per “rimediare” a un errore nella cernita delle mele.

Ha dell’incredibile quanto accaduto in un’azienda di Trento, dove otto lavoratrici di uno stabilimento ortofrutticolo sarebbero state obbligate a fare straordinari non pagati a causa di un errore commesso nella cernita delle mele. Le operaie sono state costrette a rientrare dopo aver timbrato il cartellino alla fine del turno di lavoro. Qualcosa che era già accaduta ad aprile, quando una delle operaie era stata sospesa per due giorni mentre altre cinque avevano ricevuto una lettera di richiamo a causa di alcuni presunti errori sulla linea di lavorazione che il direttore generale Massimiliano Govoni aveva definito “ostruzione volontaria” in una lettera inviata a L’Adige. Il fatto aveva portato ad uno sciopero di due giorni da parte di una quarantina di lavoratrici.

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“Queste otto donne, dopo aver terminato il loro turno di lavoro sono rientrate a lavoro per un’altra ora e mezza. Il carico era stato definito “non conforme” dal cliente. La questione riguardava alcune mele di seconda scelta finite in un carico che avrebbe dovuto essere di prima qualità. Può succedere di commettere errori durante la cernita ma esistono gli strumenti previsti dalla legge per rimediare a quanto successo. Qui purtroppo si parla di lavoro in nero: si tratta di un’ora e mezza di lavoro in più che non viene denunciata. Se per caso una delle lavoratrici avesse subìto un infortunio durante quello straordinario, non vi sarebbe stata neppure alcun tipo di assicurazione sulla sicurezza. Questo è molto grave nel 2021″, è la denuncia a Fanpage.it di Elisa Cattani, Segretaria generale di Flai Cgil per il Trentino.

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Sotto accusa la Società Frutticoltori Trento che avrebbe messo in atto un sistema punitivo inammissibile contro ogni regola dello Statuto dei lavoratori. “L’anno scorso abbiamo dovuto indire uno sciopero nel medesimo Consorzio per motivi simili. Questa volta la fornitura di mele è stata fatta da un’intera squadra. La direzione, dopo aver ricevuto la contestazione del cliente, è risalita al gruppo che si era occupato di confezionare la partita di mele e senza fare alcun tipo di richiamo, lo ha poi riconvocato sul posto di lavoro per “rimediare” a quanto fatto con un’ora di straordinari”, lamenta Cattani. A comunicare quanto accaduto sono state proprio le lavoratrici i cui diritti sono stati spazzati via.

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