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Cashback, il Governo dice basta così, quei soldi andranno ad altri

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Riccardo Magliano

Chiusura del Cashback di Stato. La misura per far si che gli italiani prendessero confidenza con i pagamenti elettronici non sarà rinnovata al 2022. I fondi saranno utilizzati altrove.

Dunque questa misura chiude la sua tutto sommato breve esperienza. Il governo Draghi ha deciso di staccare definitivamente la spina, almeno questo è quello che è emerso dalla cabina di regia del Governo in vista dell’approvazione della manovra in Cdm, prevista per oggi. Il provvedimento, approvato dal governo Conte bis e partito a gennaio, era stato sospeso poi nel secondo semestre per gli scarsi risultati sul fronte del recupero del nero e soprattutto per quanto riguarda l’aumento dell’uso della moneta elettronica come mezzo di pagamento. La sospensione era stata attuata con la promessa di un bonus anti evasione che sarebbe arrivato nel 2022, questo perché la durata del cashback era prevista almeno fino alla prima metà del 2022 ed in ballo ci sono ancora 1,5 miliardi.

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Proprio Giuseppe Conte nei giorni passati aveva ripetuto diversi appelli legati alla sua proroga, a cui si era affiancato anche Enrico Letta, ma Draghi è stato irremovibile, insieme al ministro dell’economia Daniele Franco, tanto che in maniera ufficiosa è stato fatto trapelare che il provvedimento non è mai stato in discussione, provocando le ire dei Cinque Stelle e del Pd. In questo caso è possibile dire che Draghi ha proseguito coerentemente verso la propria strada lungo l’approvazione della manovra, scontentando, su diversi punti, tutte le componenti d el governo. A nulla sono valsi gli appelli di Conte, rilanciati anche dal Pd: la misura anti-evasione non è prevista nemmeno per i primi sei mesi del 2022.

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La cancellazione resta solo uno dei fronti aperti: il M5s ha dato un sì condizionato alle modifiche al Reddito di cittadinanza, riservandosi di rivedere lo schema. La proposta dell’esecutivo è di ridurre la cifra alla seconda offerta rifiutata. Il Pd ha chiesto di proseguire il dialogo con le parti sociali. La Lega è scontenta per la proposta sulle pensioni, mentre il nodo tasse sarà affrontato durante l’iter parlamentare. I dati raccolti dal Politecnico di Milano sull’impatto della misura rilevano che in realtà una inversione di tendenza c’è stata, visto che nei primi sei mesi le transazioni digitali sono aumentate del 41%, passando dai 2,3 mliardi dello stesso periodo del 2020 ai 3,2 miliardi, mentre le cifra transate sono cresciute del 23%.

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