Fornero in vista: perché è meglio andare in pensione prima del 2024

La soluzione pensata per il post Quota 100 prevede Quota 102 per un anno per mantenere la gradualità di un ritorno al sistema ordinario

Il ritorno della Fornero non è solo una cosa possibile, ma altamente probabile.
La soluzione pensata per il post Quota 100 prevede Quota 102 per un anno per mantenere la gradualità di un ritorno al sistema ordinario. Si va dunque verso la pensione a 64 anni, anziché 67, mantenendo 38 anni di contributi con alcune opzioni per l’uscita anticipata, attraverso un fondo ad hoc di 500 milioni. La normativa, però, è solo di passaggio e resta da vedere cosa accadrà dopo. Tuttavia, la proposta è stata bocciata dai partiti, dai sindacati, da Confindustria. Secondo le previsioni, solo poche migliaia di lavoratori potranno beneficiare dal 2022 della pensione anticipata con quota 102. Inoltre, uscire nel 2024 dal mondo del lavoro, a 66 anni di età, non rappresenta una vera e credibile finestra di uscita anticipata dal lavoro, essendo a ridosso dei 67 anni previsti dai requisiti di vecchiaia. Si pensa quindi a quota 103 nel 2023, cioè pensionamento a 65 anni con 38 di contributi.

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“Noi abbiamo proposto di migliorare la legge Fornero proprio per rispondere alle esigenze dei giovani con la pensione di garanzia, con un lavoro stabile e non precario, riconoscendo la gravosità dei lavori che non sono tutti uguali, introducendo il diritto a 62 anni di scegliere di potere andare in pensione, di riconoscere il lavoro di cura e di riconoscere la differenza femminile che in questi anni non é stata riconosciuta”, ha affermato il leader della Cgil, Maurizio Landini, al TG1. Mentre dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico, la proposta di una pensione flessibile a partire dai 63 anni, anche se con assegno erogato in due tempi.

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Dunque, nel 2022, si andrà quasi sicuramente in pensione a 64 anni, con uno scalino di due rispetto a quota 100. Accoglierà coloro che per pochissimo non riescono entro quest’anno a raggiungere quota 100. Secondo le stime dei sindacati, saranno in tutto circa 10 mila i lavoratori che potranno accedere a quota 102 il prossimo anno in quanto restano esclusi i nati negli anni 60 e chi avrà nel 2022 meno di 57 anni di età. Con quota 102, questi non riuscirebbero a rispettare i requisiti anagrafici e contributivi previsti entro il 2024 di avere 64 anni di età e almeno 38 di contributi. Nel 2025, serviranno 66 anni per andare in pensione.

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