Cartelle esattoriali, cosa succede se non hai pagato la rata del 2 novembre 2021

Ecco cosa accade in caso di mancato versamento delle rate previste di rottamazione e saldo stralcio entro la scadenza del 2 novembre 2021.

Cosa succede a chi non ha pagato le rate delle cartelle esattoriali? La decadenza interviene in caso di mancato versamento di 10 o 18 rate, in base alla data di presentazione della domanda di rateizzazione. Si tornerà al limite di 5 rate dal 1° gennaio 2022. L’omesso o insufficiente versamento delle rate delle cartelle esattoriali porta quindi alla revoca dei benefici accordati dall’AdER e, in parallelo, all’avvio delle procedure ordinarie per il recupero del debito, tra cui pignoramenti e fermi amministrativi. Non si decade dal piano di dilazione delle cartelle esattoriali se non si paga un numero non superiore a 5 rate, anche se non consecutive, un limite rivisto fino al 31 dicembre 2021 alla luce dell’emergenza sociale ed economica causata dalla pandemia.

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Cosa sono le cartelle esattoriali 

La cartella di pagamento è l’atto che Agenzia delle entrate-Riscossione invia su incarico degli enti creditori per recuperare le somme che risultano dovute dai cittadini. Nella cartella è indicato l’importo totale da saldare e gli enti che ne hanno fatto richiesta, il dettaglio degli importi a debito, nonché l’aggio e le spese di notifica che spettano all’Agenzia delle entrate-Riscossione, ovvero la remunerazione che l’Agente della riscossione percepisce per la sua attività di riscossione, sostituito dagli “oneri di riscossione”, che sono dovuti per il funzionamento del servizio nazionale di riscossione, con una significativa riduzione dei costi per il cittadino.

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Come si specifica sul sito dell’Agenzia delle Entrate, in caso di pagamento effettuato entro 60 giorni dalla notifica della cartella, tali oneri sono pari al 3% delle somme riscosse, con un risparmio, quindi, dell’1,65% rispetto al passato. In caso di pagamento effettuato dopo 60 giorni dalla data di notifica della cartella, gli “oneri di riscossione”, interamente a carico del debitore, sono pari al 6% dell’importo dovuto. Se il pagamento viene effettuato oltre la scadenza indicata nel documento occorre innanzitutto aggiornare l’importo e ricalcolare la somma esatta da pagare. Di conseguenza va aggiornato anche l’importo riportato sul bollettino Rav o sul modulo pagoPA allegato all’atto da pagare. All’importo originariamente dovuto si aggiungeranno anche gli interessi di mora previsti dalla legge e versati interamente agli enti creditori che si applicano giornalmente sulle somme richieste, a partire dalla data della notifica e fino alla data del pagamento.

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