Prezzo del pane, perché te lo faranno pagare 10 volte il prezzo che pagavi prima

Il costo della filiera agroalimentare è in netto aumento. A fare le spese generi alimentari e soprattutto pane e pasta

Del resto, c’era da aspettarlo. Il prezzo del pane sarebbe aumentato entro Natale insieme ad altri generi alimentari. A fare le stime è Coldiretti, la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, che si era concentrato qualche tempo fa sul costo della pasta italiana ipotizzando un calo di una grossa fetta delle esportazioni dall’Italia. La Brexit ha inciso su benzina e cibo ed entrambe scarseggiano. Di conseguenza, trasporti e filiera alimentare sarebbero i primi a pagare, tanto che Boris Johnson si è detto pronto a concedere un visto temporaneo a 5 mila camionisti stranieri per ripristinare le scorte ed evitare le lunghe file.

Leggi anche: Bonus terme, ecco come le località dove puoi andare in vacanza

Secondo l’associazione, è stato inoltre registrato un calo del 2% in valore degli arrivi di cibo e bevande Made in Italy nel corso del primo semestre dell’anno, in controtendenza all’aumento del 12% registratosi sul mercato mondiale. Anche l’Associazione Nazionale dei Panificatori Pasticceri denuncia aumenti consistenti: rispetto al luglio dello scorso anno, c’è già un +9,9% sul frumento duro e un +17,7% su quello tenero con valori record simili a quelli del 2008. Non è nulla, però, se paragonati agli oli di semi raffinati aumentati del 33% e al burro del 31%. L’allarme viene rilanciato anche dal CNA, la confederazione nazionale dell’artigianato, che segnala aumenti del 50% del costo del grano e dell’olio di semi, un grave problema per panettieri e consumatori: “La semola di grano duro, utilizzata per produrre pasta e pane, è aumentata del 70%, quindi di conseguenza pastai e panettieri si trovano a dover aumentare i prezzi dei loro prodotti”.

Leggi anche: Cassa Integrazione, da gennaio cambiano gli importi. Ecco come

Non è l’unico settore dell’agroalimentare in allarme, visto che sotto osservazione ci sono anche il latte e tutti i derivati. Infatti aumenterà anche il prezzo del foraggio per gli animali e questo comporterà un rischio di inflazione per tutto il paese in un momento in cui l’economia ha bisogno di essere rilanciata dopo il Covid-19 e la grave crisi che ha colpito il paese nel corso dell’ultimo anno e mezzo. Per Coldiretti la strategia per contrastare l’aumento dei prezzi è stabilire un piano che preveda una maggior produzione di grano duro italiano: questo perché il nostro Paese importa circa il 40% del grano di cui ha bisogno, facendo inevitabilmente lievitare il costo del singolo pacco. In sostanza, le quotazioni record raggiunte dal grano si trasferiscono sul carrello della spesa con i prezzi che aumentano di 10 volte dal campo al pane sugli scaffali.

Le stime di Coldiretti

Secondo Colidretti, il prezzo del grano tenero per la panificazione ha raggiunto i valori massimi del decennio a sulla base dei contratti future nei listini del Chicago Bord of Trade (CBOT), punto di riferimento internazionale per il mercato future delle materie prime agricole. Un chilo di grano tenero in Italia è venduto a circa 32 centesimi, mentre un chilo di pane è acquistato dai cittadini ad un valore medio di 3,2 euro al chilo, con un rincaro quindi di dodici volte. Le cifre variano però dalle città. “Se a Milano una pagnotta da un chilo costa 4,25 euro, a Roma si viaggia sui 2,65 euro mentre a Palermo costa in media 3,07 euro al chilo secondo elaborazioni Coldiretti su dati dell’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo economico a settembre”, dice Coldiretti. Per il futuro, gli agricoltori sono costretti ad affrontare rincari fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Aumentano anche i costi per l’acquisto dei fertilizzanti delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne.

Impostazioni privacy