Superbonus e Bonus edilizi, fate attenzione: arrivano i controlli, urgenti

Alcune modifiche sono in arrivo sul superbonus e sui bonus edilizi. In arrivo controlli per contenere le frodi

Modifiche sul Superbonus, il cui tetto reddituale-patrimoniale dovrebbe essere sostituito da un limite di tipo cronologico. L’agevolazione sarà ancora valida per le villette senza vincolo Isee sono nel caso in cui il contribuente riesca a presentare entro il 1° marzo la comunicazione di inizio lavori oppure a raggiungere almeno il 60% dei lavori entro i primi sei mesi dell’anno. Secondo Il Sole 24 ore, si pensa di abbassare la percentuale di questo limite al 30%.  La scelta di eliminare il tetto dell’ Isee da 25mila euro agevola così tutti, non solo i ceti meno abbienti.

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Le novità sul Superbonus 110% prevedono nessuna limitazione legata al reddito del proprietario sul 110% e la proroga per le case monofamiliari. Inoltre, lo sconto in fattura e la cessione del credito sono estesi al 2023 mentre si prevede l’aliquota ridotta invece per gli stabili condominiali a partire dal 2024, dal 110 attuale fino al 70 prima e poi al 65%. Per quanto riguarda la cessione del credito, il governo sembrava orientato a circoscrivere il benefico al solo superbonus del 110%. Invece, chi vorrà beneficiare del vantaggio fiscale senza aspettare le dichiarazioni dei redditi e i conteggi, potrà farlo comunque.

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Il problema delle frodi

Sulla possibilità di istituire una griglia di verifiche preventive con lo scopo di limitare gli abusi su sconto in fattura e cessione del credito nei bonus edilizi si è espresso il viceministro Castelli: “In merito alla possibilità di un provvedimento d’urgenza per i controlli, sarebbe necessario un intervento il prima possibile. Per ora sono in funzione i pacchetti di misure con l’Agenzia delle entrate sulla raccolta delle anomalie preventive e sugli alert dei codici identificativi, ma si dovrebbe ragionare in termini penali anche in tema di soggetti abilitati e abilitanti”. Si pensa ad un modo di incrociare i dati sulle fatture con quelli dei flussi bancari degli operatori per contenere il problema delle frodi. Non è un caso che, negli ultimi sei mesi, si sono iscritte alle Camere di commercio 6mila imprese con i codici Ateco dei costruttori.

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