Guerra al contante: Cashback addio, arriva il bonus bancomat. Ma è una beffa

Il governo ha mantenuto la parola e ha detto addio al Cashback. Per stimolare i pagamenti elettronici adesso c’è il bonus bancomat. Ma le cose sono molto diverse da prima.

Guerra al contante, Cashback addio arriva il bonus bancomat. Ma è una beffa

Alla fine, nonostante le proteste del Movimento 5 Stelle che ne avevano fatto una delle loro misure di bandiera, il governo ha deciso di abbandonare il Cashback, il sistema di rimborsi del 10 per cento sulle spese fatte con pagamento elettronico.

Tuttavia, per agevolare i pagamenti con carte di credito o prepagate è stato ideato un nuovo sistema. Si tratta del bonus bancomat. C’è però una grande differenza, che lo farà apparire come una beffa a molti italiani.

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Cosa è il bonus bancomat

Infatti, non è rivolto a tutta la platea dei cittadini, ma solo ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professioni (titolari di Partita Iva che cedono beni o erogano servizi a favore dei consumatori finali e che acquistano, noleggiano o utilizzano dispositivi che consentono le transizioni con carta).

In pratica si tratta di un bonus che consiste in un credito d’imposta per l’acquisto, il noleggio e l’utilizzo di Pos collegati a registratori di cassa e/o dell’azzeramento delle commissioni sulle transazioni. 

Chi si dota di dispositivi elettronici di pagamento ha diritto a un rimborso massimo di 160 euro. Si arriva fino a 320 euro, invece per chi possiede partita Iva e offre la possibilità di acquistare beni o pagare i servizi erogati attraverso evoluti strumenti di pagamento elettronico.

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Come ottenerlo

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Per quanto riguarda i requisiti, riceveranno il 10 per cento dell’importo speso per l’acquisto (o il noleggio di dispositivi elettronici) coloro i quali fatturano tra 1 e 5 milioni di euro. Chi invece ha ricavi tra i 200mila e 1 milione di euro riceverà il 40 per cento. Infine, chi ha ricavi sotto i 200mila euro riceverà il 70 per cento di agevolazione.

Per chi intende ottenere l’incentivo, è obbligatorio presentare al proprio commercialista i documenti attestanti l’acquisto o il noleggio dei dispositivi (fatture e scontrini). C’è tempo fino al 30 giugno 2022.

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