Sei invalido e hai un lavoretto di poche ore? Addio pensione. E il Governo resta a guardare

L’INPS stabilisce che se per mantenere la pensione di invalidità non puoi lavorare. Anche un lavoro di poche ore a settimana per arrotondare può far perdere la pensione di invalidità.

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Mantenersi autonomi economicamente per persone che non hanno piena capacità motoria non è di per se un compito facile. La pensione di invalidità dovrebbe essere un modo che lo Stato mette in gioco per aiutare le persone con disabilità di vario tipo a rimanere integrate nel tessuto sociale nonostane le capacità di lavoro ridotte, ma non è così. La novità è portata dall’INPS, che recentemente ha comunicato che la pensione di invalidità non potrà più essere ricevuta da persone che hanno un lavoro, anche solo di poche ore alla settimana per integrare l’importo della pensione.

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La pensione di invalidità arriva a un massimo di 285,66 euro al mese per 12 o 13 mesi, a seconda della percentuale di invalidità. Una tale somma non può in alcun modo essere sufficiente per mantenere uno stile di vita dignitoso, ma questo problema poteva essere arginato nel momento in cui una persona, opportunamente iscritta alle liste di collocamento mirato e con un reddito annuo inferiore a 4.000 euro (15.000 nel caso degli invalidi al 100%), poteva coadiuvare la pensione di invalidità con un lavoro part time e poter comunque ottenere la pensione. In questo modo era possibile ottenere a fine mese una cifra tutto sommato dignitosa per essere economicamente indipendenti. Questo non è più possibile a causa dell’inversione di rotta dell’INPS.

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L’OMaR (Osservatorio Malattie Rare) si oppone fermamente alla decisione dell’INPS e delle istituzioni. La possibilità per persone invalide a qualsiasi livello di poter svolgere dei lavoretti per arrotondare la pensione era un modo ottimo con cui queste potessero comunque essere integrate nel tessuto sociale, poter relazionarsi con altre persone, sentirsi in qualche modo utili. Questo aiuta molto anche la lotta alla malattia stessa. Con la nuova regola l’INPS starebbe condannando molti lavoratori invalidi a una vita di isolamento a discapito dell’inclusività che si andava cercando.

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