Lavorare un anno in più, di quanto potrebbe aumentare la tua pensione

Quanto conviene davvero ancora lavorare un anno e più per avere una pensione realmente migliore per il resto della propria vita?

Potrebbe convenire lavorare un anno in più, così da ricevere una pensione più alta. Non però un calcolo che potrebbe andare bene per tutti i lavoratori, quindi è necessario effettuare delle simulazioni per comprendere se veramente può valerne la pena. Che vantaggi ci possono essere?

Alla fine della vita lavorativa inevitabilmente si inizia a pensare con quale cifra mensile potremo vivere la terza parte della nostra vita. Bene, il calcolo varia in base alla persona su alcune variabili, come il tipo di lavoro, i dati anagrafici e la forma pensionistica.

Le norme attualmente in vigore permettono di andare in pensione di vecchiaia a 67 anni di età e con almeno 20 anni di contributi e in pensione anticipata con 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e con 41 anni e dieci mesi di contributi per le donne, in entrambe i casi a prescindere dall’età anagrafica. Poi però ci sono le altre forme di uscita, misure sperimentali, che permettono di andare in pensione prima, da quota 100, che sta per esaurirsi ed essere sostituita dalla quota 102 dal primo gennaio 2022, a opzione donna e ape social, ancora prorogate.

Lavorare un anno in più per avere pù pensione? Ecco quando conviene

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Ad influire sono i contributi versati, ma anche la retribuzione del lavoratore e l’età di accesso alla pensione, oltre al tipo di gestione a cui si è iscritti. Infine va valutato il sistema di calcolo, che può essere contributivo, retributivo o misto. Il retributivo è alido fino al 31 dicembre 1995 per chi ha un’età lavorativa inferiore a 18 anni e fino al 31 dicembre 20211 per chi al 31 dicembre 1995 ha almeno 18 anni di contributi versati.

Per il retributivo la pensione va suddivisa in due quote, con la prima basata sulle retribuzioni degli ultimi 5 anni, e sulle settimane di contributi versati al 1992, mentre per la seconda valgono gli ultimi 10 anni di stipendio. In questo caso se si lavora un anno in più viene quindi calcolato il retributivo, con un netto vantaggio.

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Per quanto riguarda il contributivo, valgono solo i versamenti effettuati, quindi lavorare un anno in più, più o meno, implica il versamento di un ulteriore anno di contributi e, di conseguenza, la possibilità di aumentare, seppure di poco, l’importo della pensione finale.

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