In pensione 5 anni prima, chi potrà farlo davvero

I lavoratori delle aziende che usufruiscono cosiddetto “contratto di espansione” potranno andare in pensione 5 anni prima. Ecco in quali casi e di cosa si tratta questa misura.

In pensione 5 anni prima, chi potrà farlo davvero

Le piccole aziende con almeno 50 dipendenti possono attivare il “contratto di espansione”. I dipendenti, in quel caso, possono andare in pensione con soli 62 anni di età e almeno venti di contributi. Questo strumento per il pensionamento anticipato sarà valido per il 2022 e il 2023. Ma servono alcuni requisiti.

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Cosa è il contratto di espansione

Il contratto d’espansione permette il pensionamento del personale a sessanta mesi dalla pensione di anzianità. L’obiettivo è favorire la ristrutturazione delle imprese in crisi, evitando il fenomeno degli esodati. Inoltre, è un aiuto al ricambio generazionale, in quanto l’accordo tra azienda e sindacati deve contenere anche un certo numero di nuove assunzioni.

Inoltre, il contratto di espansione dà la possibilità di riqualificare il personale che necessita degli aggiornamenti professionali, permettere di assumere risorse qualificate e di utilizzare la Cigs fino a 18 mesi con una riduzione media oraria del 30% per i lavoratori privi dei requisiti per lo “scivolo”.

Il lavoratore che aderisce all’accordo percepisce una pensione pari a quella maturata al momento dell’uscita. Il costo, per tutta la durata dell’anticipo, è a carico dell’azienda, al netto del valore della Naspi spettante a chi va in prepensionamento.

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Chi può richiedere la pensione anticipata

In pensione 5 anni prima, chi potrà farlo davvero

Rientrano nello strumento tutti i lavoratori che raggiungeranno i requisiti per la pensione di vecchiaia nel 2022, ovvero i 62 anni di età. Oppure coloro che avranno maturato il requisito minimo contributivo dei 20 anni o che si trovano a cinque anni o meno dal raggiungimento della pensione anticipata. In quest’ultimo caso, scatterà “Quota 102”, con pensione anticipata a 64 anni d’età con almeno 38 di contributi. C’è da ricordare, infine, che la pensione sarà cumulabile con qualsiasi reddito da altra attività lavorativa.

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