Reddito, che fine faranno i tuoi soldi dal primo gennaio

A partire dal primo gennaio una misura a sostegno del reddito introdotta dal governo può cambiare in positivo la situazione economica di molti nuclei familiari. Ecco di cosa si tratta.

Reddito, che fine faranno i tuoi soldi dal primo gennaio

Il governo ha dato il via libera all’assegno unico universale 2022, destinato ai nuclei familiari con figli. È detto “universale” perché non individua alcuna soglia al di sopra della quale non sarà possibile beneficiare del contributo.

La misura sarà operativa a partire dalla metà di gennaio 2022, ma diventerà realmente effettiva a marzo, insieme alla riforma dell’Irpef, con il passaggio alle quattro aliquote.

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I requisiti per l’assegno unico

L’assegno è riconosciuto ai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico e decorre dal settimo mese di gravidanza. È, inoltre, riconosciuto a ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, in presenza di alcune condizioni, come ad esempio seguire corsi di laurea o formazione professionale, oppure un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro o, infine, essere disoccupato.

Per quanto riguarda i requisiti al momento della richiesta, che andrà fatta ogni anno, è indispensabile presentare l’Isee. Per i percettori del Reddito di cittadinanza non c’è bisogno, invece, di fare domanda, poiché arriverà d’ufficio.

Sono in tutto circa 7 milioni i nuclei familiari interessati dal provvedimento. In totale si parla di 9,6 milioni di figli minorenni e 1,4 di maggiorenni. L’adesione delle famiglie dovrebbe attestarsi intorno al 65-85 per cento. Il governo, dunque, prevede una spesa di circa 13,8 miliardi, almeno per il primo anno.

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Gli importi della misura di sostegno al reddito

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Per circa la metà delle famiglie italiane (fino a 15.000 euro di Isee) è pari a 175 euro mensili per il primo e secondo figlio e 260 dal terzo in poi. Sono previste maggiorazioni per ciascun figlio minorenne con disabilità, per ciascun figlio maggiorenne con disabilità fino al ventunesimo anno di età, per le madri di età inferiore a 21 anni, per i nuclei familiari con quattro o più figli, e per i nuclei con secondo percettore di reddito. L’assegno è riconosciuto senza limiti di età per ciascun figlio con disabilità.

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