Debiti non pagati in famiglia, il pignoramento è dietro l’angolo

Cosa accade ai conti correnti di familiari e parenti nel caso di pignoramento del conto corrente di un debitore?

Il pignoramento è un’ingiunzione che obbliga un debitore a risarcire il creditore con una esecuzione forzata. In sostanza, è l’atto che l’ufficiale giudiziario fa al debitore di astenersi da ogni atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito i beni a esso assoggettati e i frutti di essi, con l’avvertimento che qualsiasi atto sarà invalido (art. 492 c.p.c.). La legge consente strumenti di protezione del patrimonio opponibili ai creditori, come il conferimento dei beni a un fondo patrimoniale, oppure a un trust di diritto anglosassone. Il pignoramento scatta nel caso in cui ci siano rate del mutuo non pagate e, dopo più solleciti, si continua a perseverare nell’errore. In questi casi, si decide di pignorare i beni del debitore per ripagare chi il denaro lo ha prestato. Ma cosa accade ai conti correnti di familiari e parenti nel caso di pignoramento del conto corrente di un debitore?

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Nel caso di mancato pagamento dei debiti, il conto corrente può essere pignorato fino a un massimo del 50% delle somme e dei beni depositati o investiti in banca o alle poste, ma soltanto se il conto corrente di un familiare o di un parente è cointestato. Il creditore, cioè colui che deve ricevere il pagamento, non può pignorare la totalità delle somme depositate su un conto corrente cointestato a più soggetti e può percepire soltanto la quota del debitore. Di fatto, la parte che non rientra tra le somme pignorate può essere utilizzata da tutti i titolari del conto cointestato e il debitore può prelevare le restanti somme solo se il cointestatario non si oppone.

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Come funziona

Secondo il Codice civile, nel caso in cui il conto sia intestato a più persone, gli intestatari sono considerati creditori o debitori in solido dei saldi del conto. Come spiega Businessonline, l’ “apertura di un conto corrente bancario intestato a più persone, con facoltà per le medesime di compiere operazioni anche separatamente, rende gli intestatari creditori o debitori in solido dei saldi del conto mentre nei rapporti interni, se non risulta diversamente, le parti di ciascuno si presumono uguali si applica anche al cosiddetto conto provvisorio”. Ciò significa che il saldo di conto corrente bancario cointestato non può costituire credito contratto nell’interesse esclusivo di alcuno dei contitolari del credito stesso.

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Solitamente, il primo bene pignorato è l’immobile, seguito dal conto corrente. In alcuni casi, il pignoramento è considerato illegittimo. Questo accade quando il debitore riesce a dimostrare che le pretese del creditore non hanno basi reali e certe. Questo dichiara l’esistenza di un debito inesistente oppure già totalmente rimborsato e per dimostrare la non ammissibilità dell’esecuzione, deve avanzare un’opposizione ufficiale e mostrare le prove di quanto sostenuto. E’ possibile anche dimostrare che l’esecuzione sia eccessiva e smisurata. Bisogna in questo caso richiedere la rivisitazione dei fatti. Non possono essere pignorati gli utensili e i mobili in cui sono contenuti, i letti, i tavoli e le sedie, i beni commestibili e combustibili, gli elettrodomestici, oggetti sacri, armi necessarie, diari, lettere di famiglia e foto.

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