Come sopravvivere se la pensione minima non copre le spese della casa di riposo

Cosa accade se un pensionato non può sostenere la retta presso una casa di riposo? Le opzioni possibili sono diverse

Le case di riposo sono un’alternativa e una possibilità per moltissimi anziani che, rimasti soli, non possono più vivere in autonomia nelle proprie abitazioni. Spesso, le case per anziani sono l’unica chance per chi non può permettersi il costo dell’affitto di una casa o il pagamento di una badante. Se l’anziano ha alcune patologie e non è in grado di badare a sé stesso, poi, necessita di un aiuto costante che spesso non ci si può permettere. Ma cosa accade se un pensionato che ha necessità di essere ospitato non può sostenere la retta presso la struttura? Le opzioni possibili sono diverse e vanno dalla richiesta di aiuto ad un familiare, all’affitto della propria casa di proprietà nel caso se ne possegga una ma non si possa più vivere da soli, al sostegno di Asl e Comuni.

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La legge italiana prevede agevolazioni e detrazioni fiscali per chi paga il ricovero di anziani in case di risposo. Infatti, è prevista una detrazione Irpef del 19% sulle tasse da pagare e, di conseguenza, i familiari possono essere incoraggiati ad aiutare e a sostenere il pagamento della rata o una sua parte, a fronte di una riduzione dell’importo delle tasse. L’importo della detrazione avviene in dichiarazione dei redditi e dipende dal reddito. E’ possibile portare in detrazioni le spese sostenute per ricoveri in case di risposo solo per la quota relativa alla spesa sanitaria, mentre per quanto riguarda vitto e alloggio non sono previste agevolazioni.

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Le soluzioni

Nel caso di un soggetto disabile, l’importo della spesa sanitaria è totalmente detraibile e la deduzione vale sia per il soggetto ricoverato nella casa di riposo e sia per un familiare. Se invece la persona non è autosufficiente, la detrazione fiscale al 19% della parte di spesa sanitaria vale su un importo di spesa di 2.100 euro al massimo ed è deducibile nel modello 730. Nel caso in cui né il pensionato né il familiare possono occuparsi del pagamento della retta, l’Asl di riferimento può pagare le somme dovute per il ricovero. La richiesta va inoltrata contattando i servizi sociali del Comune di residenza e presentando la documentazione. Sarà poi una commissione, nominata dal Primo cittadino della città, a verificare il possesso dei requisiti e ad analizzare la situazione del richiedente. Successivamente, la Asl si occupa di assegnare il pensionato ad una struttura residenziale provvedendo al pagamento del 50% della spesa complessiva, cioè la spesa sanitaria della retta. La differenza deve essere pagata dal Comune di residenza

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