Mentre ci si interroga tra le istituzioni su quando sarà possibile andare in pensione nel 2023, chi comincia oggi a lavorare si chiede se ci andrà mai in pensione. Un piccolo aiuto arriva anche per i pensionati del futuro.
Per come è messo in questo momento il mercato italiano del lavoro, la domanda di molti giovani che hanno appena cominciato a lavorare è legittima: come sarà possibile andare in pensione in queste condizioni? I contratti precari e i continui cambi di carriera che contraddistinguono il lavoro in questo periodo storico mal si sposano con il sistema pensionistico italiano, che premia invece un lavoro fisso e continuativo nel tempo. Nella situazione in cui siamo oggi, c’è la possibilità che chi si affaccia oggi al mondo del lavoro abbia molte più difficoltà nell’andare in pensione rispetto ad oggi.
Proiettando in avanti nel tempo il proprio sguardo. Il Governo sta pensando ad un modo per tutelare quelle che ad oggi sono le categorie di lavoratori più sensibili e a rischio in Italia, ovvero i giovani e le donne. Il Governo sta pensando di introdurre nuove tutele per queste specifiche categorie, nella forma di una pensione di garanzia. Si tratterebbe di un assegno pensionistico che andrebbe a chi ha lavorato come precario e non ha completato i requisiti contributivi necessari per la pensione di vecchiaia. Se la proposta passasse, lo Stato si impegnerebbe a coprire tutti i periodi di formazione, di stage e assenza di lavoro tra un contratto e l’altro per i quali non figurano i contributi versati.
Si tratterebbe di un bonus contirbutivo che permetterebbe a chi ha lavorato in modalità precaria per tutta la vita di raggiungere la quota minima per la pensione. Non ancora tutto è chiaro rispetto a questa proposta. Ad esempio, non sono ancora chiari quali saranno i periodi compresi nel calcolo e quali non lo saranno. Inoltre non c’è ancora chiarezza su come sarà fatto tale calcolo. C’è ancora incertezza su questa proposta e la discussione prima di una eventuale approvazione sarà ancora lunga.
