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2022, pensioni da incubo. Ecco perché gli importi caleranno ancora

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Gianluca Merla

Per il 2022 si prospettano delle pensioni da incubo a causa del calo degli importi fino al 12%. Ecco cosa succede

(foto: Pixabay)

Coloro che andranno in pensione nel 2022 dovranno accontentarsi di ricevere un importo più modesto, per quanto riguarda la quota contributiva. Parliamo infatti di un calo degli importi che potrebbe preoccupare chi sta per concludere definitivamente il rapporto lavorativo.

Si tratta di un calo degli importi dovuti ai nuovi calcoli della rendita. Una diminuzione degli importi che, tuttavia, ha non ha nulla a che vedere con quelli degli anni passati. Ecco, dunque, cosa sta succedendo e di quanto caleranno le pensioni.

Pensioni 2022, calano gli importi

Potrebbero definirsi “pensioni da incubo” quelle che si accingono a ricevere coloro che andranno in pensione nel 2022. A seguito dei nuovi coefficienti utili al calcolo degli importi della rendita con il metodo contributivo, infatti, si prevede una leggera riduzione.

Chi andrà in pensione nel 2022, quindi, andrà in contro ad un leggera diminuzione dell’assegno. Notizia che getta nello sconforto i futuri nuovi pensionati, i quali si troveranno da subito con un importo minore alle attese.

La riduzione prevista, infatti, andrà da un minimo di 0,33% ad un massimo dello 0,72%. Una riduzione che sarà calcolata in base all’età di pensionamento. Nonostante si tratti di un calo importante, non è paragonabile a quelli attribuibili alla riforma Dini quando, nel 1995 calarono del 12%.

(foto: Pixabay)

Dunque, chi va in pensione nel 2022 dovrà subito fare i conti con una diminuzione degli importi dovuti ai nuovi coefficienti di calcolo della parte contributiva.

Il sistema contributivo, a differenza di quello retributivo, prende in considerazione la contribuzione che viene versata durante il rapporto lavorativo. Un sistema che prevede un “accantonamento” annuale del 33% del proprio stipendio, 24% per i lavoratori autonomi.

Proprio in questi giorni, si sta lavorando alla nuova Riforma delle pensioni, nella quale si potrebbe prevedere la possibilità di andare in pensione a 62 anni, con una penalizzazione prevista del 3% sugli assegni per ogni anno di anticipo sulla data di pensione prevista. Inoltre, si lavora per introdurre l’Opzione tutto e la concessione dell’assegno pensionistico in due tranche.

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