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Quanto devi guadagnare al mese per sperare di ottenere un mutuo

Published by
Francesca Staropoli

Tutto quello che bisogna sapere sapere in merito a stipendio e criterio di scelta delle banche prima di chiedere un mutuo.

Cosa tenere presente in merito a condizioni contrattuali di lavoro e stipendio per chiedere un mutuo.

Le banche chiedono garanzie prima di concedere un mutuo. Se avere un’entrata fissa qual è lo stipendio è sicuramente una buona base, spesso non basta, in quanto anche il contratto lavorativo sottoscritto riveste importanza. Vediamo i parametri generali considerati dagli istituti bancari in merito alla richiesta di mutui.

La prima cosa che una banca valuta è il tipo di rapporto di lavoro che il richiedente presenta, in quanto uno stipendio elevato non è garanzia di stabilità nel tempo, e per le caratteristiche del mutuo invece avere rapporti lavorativi stabili rappresentano un’ottima garanzia.
Dunque, agli occhi della banca sicuramente un lavoratore con contratto a tempo indeterminato si presenta già meglio di uno con contratto a tempo determinato, la cui situazione rende difficoltoso l’avvio di una richiesta di mutuo.

In una situazione simile si ritroveranno poi i lavoratori con contratto di apprendistato, al termine del quale è semplice per un datore di lavoro non riconfermare il lavoratore senza neppure dare preavviso, come da D. Lgs. 81/2015 (art. 42, c. 4). Questo tipo contratto costituisce quindi un livello di garanzia molto basso che impedirà quasi sicuramente di vedere avviata una richiesta di mutuo.

Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, le banche considerano da quanto tempo il lavoratore si mantiene con la sua Partita IVA. Non c’è un criterio fisso: ad alcune banche bastano due anni di attività, altre ne richiedono almeno tre.

Mutuo, con quale stipendio si può ottenere

La valutazione del mutuo da parte delle banche non ha una regola fissa, ma esiste comunque un criterio generale che esse seguono.

  • Si considera anzitutto l’importo richiesto e il piano di restituzione del mutuo: si ottiene così l’importo della rata mensile (che comprende gli interessi).
  • Si considera poi la totalità dei redditi percepiti dalla persona che ne fa richiesta (se il mutuo è cointestato, si valutano i redditi di entrambi i cointestatari).
  • Il criterio suggerisce che la rata del mutuo non superi il 30% del reddito disponibile del richiedente. Tuttavia, come specificato più sopra, non c’è una regola fissa: banche diverse possono lecitamente effettuare un calcolo differente su questo.

Se lo stipendio del richiedente è basso non è detto che la richiesta venga rigettata automaticamente. La banca, però, chiederà altri tipi di garanzie. Se il richiedente gode di fideiussione e il garante è considerato affidabile dalla banca, la possibilità di accettazione della richiesta aumenta, così come se il mercato immobiliare è in crescita, in quanto l’ipoteca dell’immobile offre maggior garanzia.

Anche se le valutazioni variano da caso a caso e da banca a banca, si ritiene generalmente che le richieste accolte vedono una rata di mutuo compresa tra il 25% e il 35% del reddito complessivo.

Francesca Staropoli

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