In cosa consiste il bonus spesa 2022? Quanto vale e chi può richiederlo? Rispondiamo a tutte queste domande.
I buoni spesa non sono una novità introdotta quest’anno, ma sono un rinnovo seguìto al Decreto Sostegni bis. Questo tipo di buoni sono gestiti a livello comunale. Sono infatti i comuni che provvedono a pubblicare la domanda, con i requisiti e le indicazioni di compilazione.
I buoni spesa sono aiuti economici messi a disposizione per famiglie, singoli lavoratori e imprese che versano in condizioni difficili a causa dell’emergenza sanitaria. Il governo, come si legge nell’articolo 53 del Decreto, ha stanziato per questi sostegni un fondo di 500 milioni di euro. L’erogazione degli stessi spetta ai Comuni.
Ogni Comune ha accesso a un importo ben preciso: i comuni che non avevano ancora annunciato bandi in merito, lo stanno facendo adesso. Monitorando la presenza del bando bonus spesa sul sito del comune si potrà dunque richiederlo.
Possono richiedere il bonus spesa al Comune di residenza i residenti, ma anche i cittadini che, al momento della domanda, sono domiciliati in un Comune diverso da quello di residenza.
Oltre a questa, ecco gli altri requisiti minimi richiesti per poter presentare domanda, decisi dai Comuni:
Per avere informazioni certe riguardo i requisiti richiesti dal proprio comune di riferimento, il consiglio è sempre quello di andare a consultare il sito web.
Chi riceve il bonus spesa non potrà utilizzarne l’importo per acquistare qualsiasi cosa. Il sussidio infatti è pensato solo per l’acquisto di beni primari, quali sono i generi alimentari e i farmaci presso i punti vendita che accettano questo pagamento (e di cui si può prendere visione sul sito web del Comune). Questi generi primari, in alternativa, possono essere richiesti per essere comprati e successivamente distribuiti.
Il valore medio di un buono spesa è di 300 euro, partendo da un minimo di 100 fino ad arrivare a un massimo di 600. Logicamente, le famiglie più numerose sono quelle che arrivano a ottenere importi maggiori.
Per quanto riguarda i grandi Comuni, essi hanno adottato principalmente due modalità per effettuare la richiesta:
Alcuni Comuni, poi, hanno pubblicato sul proprio sito un avviso pubblico (il bando) che contiene i dettagli utili.
I Comuni con un numero minore di abitanti, invece:
In ogni caso bisogna ricordare che è concessa una sola domanda per nucleo familiare e che è necessario allegare sia la certificazione dell’ISEE sia altra documentazione personale per permettere al Comune di verificare la propria situazione.
Una volta verificati i requisiti di tutte le domande, il Comune provvede a pubblicare l’elenco delle assegnazioni del sussidio in forma anonima.
Francesca Staropoli
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