Bonus da 1.223 euro una volta l’anno a vita: Confindustria chiede una mensilità in più per tutti

Dopo l’annuncio del bonus 200 euro del governo Draghi, Confindustria controbatte e propone una soluzione migliore.

Lo scorso 2 Maggio durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, il Presidente del Consiglio Mario Draghi e alcuni Ministri hanno presentato il Decreto Legge n.36, chiamato anche DL Aiuti. Si tratta di una serie di misure che coinvolgono le politiche energetiche nazionali, nonché la produttività delle imprese e degli investimenti.

 

Tutte le misure varate serviranno alla ripresa economica del Paese a fronte della grave crisi Ucraina scoppiata qualche mese fa. Una delle proposte più importanti del DL Aiuti è il bonus 200 euro (detto anche bonus inflazione), un aiuto economico che verrà erogato una singola volta a tutti i cittadini con un reddito inferiore ai 35.000 euro annui.

Il bonus serve a sostenere i pensionati, i lavoratori dipendenti e quelli autonomi a fronte della drastica impennata dei prezzi dei costi dell’energia. Si tratta di una manovra che coinvolgerà 28 milioni di italiani. Purtroppo però alcuni osservatori hanno sollevato delle aspre critiche contro la misura pensata dal Governo Draghi.

A farlo è stato Carlo Bonomi, presidente di Confidustria, che ha rivelato la sua opinione in merito durante un’intervista per ‘La Stampa’; il presidente ha sottolineato quanto il bonus in esame sia totalmente inadeguato e insufficiente in un periodo di grave crisi, come quello vissuto dagli italiani negli ultimi mesi.

Bonus 200 euro: di cosa si tratta e perché Confindustria lo ha bocciato?

IL nuovo bonus 200 euro è stato istituito al fine di sostenere economicamente i cittadini italiani a fronte dell’aumento vertiginoso dei costi dell’energia. L’aiuto economico, come accennato in precedenza, spetterà a tutti i pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi con un reddito annuo inferiore ai 35.000 euro.

 

Ai lavoratori dipendenti il bonus verrà erogato direttamente in busta paga dal proprio datore di lavoro, tra Giugno e Luglio. Questo verrà rimborsato al datore di lavoro al primo pagamento utile delle imposte. Per i pensionati sarà direttamente l’INPS ad erogare il bonus, nel cedolino mensile della pensione. Non sono ancora chiare le dinamiche attraverso il quale verrà invece erogato ai lavoratori autonomi.

Intanto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, in una sua recentissima intervista per ‘La Stampa’, ha dichiarato che il bonus 200 euro non è una misura sufficiente. La sua proposta era di un bonus di ben 1.223 euro, circa un salario medio mensile, da erogare una volta l’anno per tutta la vita lavorativa del ricevente.

Al giornale ha dichiarato: “Oggi le imprese pagano i due terzi del carico contributivo mentre un terzo è a carico dei lavoratori. Noi proponiamo, in caso di via libera alla riduzione del cuneo contributivo, di invertire questa quota: due terzi ai dipendenti e un terzo alle imprese”.

Per noi questa è la strada da seguire e non certo quella della detassazione degli aumenti salariali. Da quando io sono presidente dell’associazione sono stati rinnovati i contratti per 4,7 milioni di addetti sui 5,4 delle imprese di Confindustria”.

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