Gas, l’Italia si avvia verso il disastro “Non sta facendo scorte per l’autunno”

La decisone del Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin sta avendo inevitabilmente generando una serie di problemi che stanno portando ad una crisi energetica alla quale sembra non esserci fine. A tal proposito si è espresso l’ex Presidente dell’Eni.

Salvatore Carollo, ex Presidente dell’Eni, si è espresso in merito all’attuale crisi energetica che sta interessando in particolar modo l’Italia e in generale tutto il continente europeo. L’invasione dell’Ucraina prima, le sanzioni a discapito della Russia poi hanno portato inevitabilmente ad una situazione molto complessa. In tale contesto Carollo ha rilasciato delle dichiarazioni molto preoccupanti.

In particolare, si è espresso in merito alla campagna di ristoccaggio del gas. Questa, di fatti, in genere si verifica proprio di questi tempi ogni anno. A conti fatti, però, ciò non sta avvenendo e questo comporta delle conseguenze piuttosto gravi. Il predetto ristoccaggio del gas, di fatti, avviene durante l’estate proprio per arrivare all’inverno con le scorte piene e dunque ben preparati all’inverno. Quest’anno, invece, Carollo ha fatto sapere che c’è in forte ritardo lanciando dunque l’allarme di una possibile mancanza di gas da parte dell’Italia, soprattutto in futuro.

Di conseguenza, secondo l’ex Presidente dell’Eni, è importante provvedere alla messa in sicurezza del sistema relativo agli stoccaggi. Prima ancora di capire dov’è che l’Italia potrà attingere le nuove riserve di gas infatti è importante evitare di ritrovarsi letteralmente sopraffatti da un’eventuale assenza di gas nel prossimo futuro. Questa peraltro è una possibilità piuttosto realistica secondo anche il Ministro della Transizione Ecologica nel Governo Draghi, Roberto Cingolani, che ha spiegato che nel caso in cui la Russia dovesse chiudere i rubinetti delle forniture, le conseguenze potrebbero essere davvero gravi. L’Italia, di fatti, secondo la strategia messa a punto dal Governo riuscirebbe a diventare indipendente dal gas russo soltanto nel 2024. E’ stato sempre Cingolani poi a spiegare che nel caso in cui lo stop dovesse verificarsi nel corso di questo mese, sarebbe a rischio il superamento del prossimo inverno e questo comporterebbe una serie di problematiche. Nona  caso, basti pensare che sono necessari sei mesi per riuscire ad ottenere il livello necessario per portare a termine gli stoccaggi.

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