Dopo i 200 euro a luglio e un altro bonus entro il 31 dicembre. E ora più persone potranno averlo

Continuano ad aumentare i bonus in aiuto alle famiglie italiane preda della crisi economica. Il Governo ha deciso di aumentare la platea di un bonus su un bene di consumo estremamente importante.

Dei vari disagi portati dalla guerra in Ucraina, quello del rincaro esponenziale del costo del carburante è sicuramente uno dei più sentiti dalla popolazione. Il problema delle esportazioni di materie prime e la progressiva diminuzione delle scorte sta facendo impennare il prezzo alla fonte del petrolio e quello della benzina nei distributori. In Italia è orami raro trovare sia benzina che disel al di sotto dei 2 euro al litro e il taglio delle accise di 25 centesimi al litro voluta dal Governo non sarà pienamente sufficente ad arginare il problema.

La misura più concreta e interessante, però, è l’introduzione di un bonus benzina, accessibile per le aziende. Si tratterebbe di una serie di buoni esentasse per i lavoratori dipendenti che sono esentasse e non andrebbero in alcun modo a costituire parte del reddito dei lavoratori stessi. I buoni dovranno essere ceduti dalle aziende ai propri lavoratori dipendenti a titolo gratuito e saranno utilizzabili solo per l’acquisto di carburante. I bonus si costituiscono in voucher da 200 euro. Questi sono finanziati dal governo, ma di fatto sono elargiti dai datori di lavoro ai dipendenti. Con il nuovo emendamento promosso in Senato, si amplia la platea di possibili beneficiari del bonus. Oltre alle imprese private, adesso anche gli studi professionali possono accedere a un po’ dei 9,9 milioni di euro disponibili per il bonus benzina.

Il bonus viene esteso quindi ai lavoratori dipendenti studi professionali o dipendenti di enti del terzo settore che svolgono esclusivamente attività non commerciale. Vale la stessa regola di erogazione dei lavoratori dipendneti delle aziende private. Sono esclusi i collaboratori (co.co.co., amministratori, lavoratori autonomi occasionali) e gli altri soggetti percettori di un reddito di lavoro assimilato. Ad esempio, sono esclusi i tirocinanti. Inoltre il bonus rimane precluso ai lavoratori delle Pubbliche Amministrazioni e degli enti pubblici non economici.

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