Perché bonus e sussidi finiremo per restituirli nel carrello della spesa

Bonus e agevolazioni non sono sempre una buona notizia per i cittadini. Ecco perché potremmo restituirli nel carrello della spesa

L’Italia, insieme ai grandi Paesi europei, sta vivendo una delle situazioni economiche più difficili degli ultimi anni. A causa della crescita enorme dei prezzi di materie prime, energia e carburanti, il costo della vita è aumentato vertiginosamente, fino ad arrivare all’attuale inflazione.

(Ansa/Marco Ottico)

Proprio per questo, i famosi aiuti statali che stanno arrivando vengono accolti con giubilo dalla popolazione (ad esempio il bonus 200 euro). Tuttavia, bonus e agevolazioni non sono sempre una buona notizia per i cittadini. Ecco perché potremmo restituirli nel carello della spesa.

Ecco perché i bonus andranno restituiti nel carrello della spesa

A causa del continuo aumento dei prezzi del carburante, il governo ha deciso di dare un ulteriore segnale di sostegno ai cittadini, prorogando il taglio delle accise (che oggi ammonta a 30cent a litro) fino al prossimo 2 agosto. Tuttavia, l’inflazione non sembra poter finire a breve e a fine giugno è salita al 6,8%.

Tra le maggiori problematiche per il governo, infatti, c’è proprio quella dell’aumento dei prezzi, che l’esecutivo guidato da Mario Draghi sta cercando di affrontare stanziando bonus e agevolazioni per la cittadinanza, ma secondo alcuni questa mossa potrebbe addirittura peggiorare la situazione.

Secondo quanto riportato su Investireoggi.it la situazione che stiamo vivendo oggi pone le sue radici nel periodo pandemico e di lockdown. In quel frangente il risparmio dei cittadini è aumentato (grazie anche ai sussidi) e, una volta eliminate le restrizioni, l’offerta si è rivelata inferiore alla domanda. Una condizione che è stata ulteriormente ampliata dalla situazione di guerra in Ucraina.

(Us Provincia Bolzano/Ansa)

Dunque, l’Unione Europea è passata all’azione aumentando i tassi di interesse delle banche centrali, ma il problema, appunto, sembra essere un’eccessiva domanda speculativa sui mercati. L’obiettivo è quello di colpire la domanda di beni e servizi, arrivando ad una conseguente diminuzione dei prezzi.

A causa dei sussidi e dei bonus erogati, quindi, in Italia si sta incentivando la crescita della domanda, con un eccessivo supporto ai redditi. Se c’è domanda, i prezzi continuano a salire decisi, come ad esempio la benzina e il diesel. In questo modo, pur riuscendo a rendere gestibile l’inflazione, il governo ala sta indirettamente prolungando.

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